art4gen16Il mancato rinnovo del contratto di gestione alla ditta assegnataria e l’inizio di un dramma

Un inizio d’anno peggiore di così proprio non poteva esserci per i 14 dipendenti delle biglietterie della Caremar di Napoli, Ischia e Casamicciola che dal 1° gennaio sono stati licenziati. La motivazione? Il mancato accordo tra la compagnia di navigazione e la società concessionaria del servizio, La Travel And Holiday, che da 24 anni gestiva ininterrottamente le operazioni di emissione dei titoli di viaggio per i passeggeri. Non è stato dunque rinnovato il contratto di gestione delle biglietterie alla ditta assegnataria. La Travel And Holiday, società che opera nel settore dei viaggi marittimi, è sempre stata l’Agenzia per la vendita dei biglietti per la Caremar presso gli scali portuali di Napoli e Ischia e si trova così costretta, a causa di un momento a dir poco disastroso, a non poter rinnovare il contratto di gestione delle biglietterie Caremar di Napoli ed Ischia; cessando i servizi di biglietteria si procede così alla risoluzione dei rapporti di lavoro di tutti i dipendenti impegnati presso la società solo ed esclusivamente alla bigliettazione dei traghetti e degli aliscafi. Inizialmente sono state ampie le rassicurazioni espresse verso i dipendenti delle biglietterie circa la continuità del loro rapporto di lavoro; alle varie società concessionarie del servizio di bigliettazione la dirigenza appena insediata decide così di proporre nuove condizioni, che prevedono il dimezzamento della percentuale di provvigione finora percepita dalle concessionarie. Tale decurtazione viene accettata dalle ditte che gestiscono le biglietterie di Procida, Pozzuoli, Capri e Sorrento, tutte strutture a conduzione praticamente familiare, composte da una o al massimo due unità lavorative. Ben diversa la situazione delle biglietterie di Napoli e Ischia che, visto il grande traffico d’utenza, contemplano organici più estesi: otto persone a Porta di Massa, altre sei al porto d’Ischia. La Travel and Holidays, non avendo ricevuto formalmente proposta di rinegoziazione delle precedenti condizioni da parte della Caremar, ha dovuto terminare l’attività di bigliettazione per la Compagnia: ecco che i quattordici dipendenti precipitano nel dramma.14 dipendenti che vanno dunque a casa senza lavoro, perché la Compagnia di Navigazione, nonostante avesse assicurato più volte che ci sarebbe stata per loro continuità lavorativa (come già era avvenuto in passato durante i cambi di gestione che si sono succeduti negli anni) ha deciso di non assumerli più perché troppo onerosi e di sostituirli invece con giovani lavoratori assunti con il Jobs-Act a costo inferiore e senza garanzia. Per otto lavoratori che non sono dipendenti Caremar ma che sono impiegati presso la biglietteria di Napoli con qualifica di addetti alla biglietteria con contratto a tempo indeterminato e per sei dipendenti della biglietteria di Ischia inizia così il calvario. Difficile poter comprendere come dopo numerosi anni di lavoro possa accadere una cosa simile, impossibile non richiedere l’intervento degli organi preposti, prima fra tutti la Regione, per evitare che un’ingiustizia così possa essere compiuta a danno di coloro che hanno semplicemente lavorato e chiedono di continuare a farlo, per la difesa del proprio posto di lavoro e della loro dignità lavorativa. È importante in questo momento fare di tutto per poter garantire l’occupazione dei lavoratori licenziati nel mentre continuano i disservizi a danno dei pendolari che sono stanchi di vedersi negato il diritto alla mobilità. Continue ormai sono le proteste di questi ex lavoratori, non solo in presidio costante alla stazione Marittima di Porta di Massa ma anche presso la sede del Consiglio Regionale, perché è dalle istituzioni politiche che si chiedono risposte. È un vero dramma questo perché quando viene a mancare quel sacrosanto diritto al lavoro davvero si può affermare che viene a mancare la possibilità di vivere dignitosamente. Una questione questa che finisce sino in Parlamento, sottoposta all’attenzione del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, delle infrastrutture e dei trasporti e dello sviluppo economico. È importante che si sappia che la Regione Campania ha erogato ben 90 milioni di euro di contributi nell’arco di dieci anni e questo fa considerare l’atteggiamento della “nuova Caremar” scorretto, poiché è venuta meno all’impegno di salvaguardia dei livelli occupazionali assunto al momento dell’acquisizione. È la politica in questo momento che ha il dovere di dare risposte su questa situazione divenuta ormai drammatica con dei lavoratori e le loro famiglie senza più futuro.

Paola Arrighini