Tra genialità e miopia

Il termine pullman, con cui indichiamo di solito un mezzo di trasporto indispensabile per milioni di lavoratori e studenti, deriva dal nome di un celebre imprenditore ed inventore statunitense, George M. Pullman, nato nello Stato di New York nel 1831. Giunto a Chicago, constatò che le strade della città erano spesso coperte di fango e pozzanghere, per cui ebbe l’idea di rialzare le case costruendo sotto di esse nuove fondamenta. In seguito si arricchì come mercante d’oro e investì il suo denaro per fabbricare una nuova carrozza ferroviaria, molto più confortevole rispetto agli standard dell’epoca, definita la Pullman Sleeper (cuccetta Pullman), cioè un vagone provvisto di letti per i viaggi notturni.

Fondò successivamente, non lontano da Chicago, un’azienda produttrice di vagoni ferroviari, la Pullman Company, che fu produttiva dalla fine del XIX secolo alla prima metà del XX, nel periodo di massimo sviluppo delle ferrovie negli Stati Uniti. Per permettere ai suoi operai e impiegati di lavorarvi, costruì una vera e propria cittadina, dotata di negozi, teatri, parchi, alberghi e biblioteche. Peccato che, a dispetto di tanti meriti, alla fine Pullman si dimostrò un imprenditore egoista e senza scrupoli. Infatti, quando gli affari rallentarono nel 1894, tagliò numerosi posti di lavoro e ridusse le paghe e le ore lavorative, ma non abbassò il costo degli affitti, dei beni e dei servizi. Quando morì nel 1897 fu seppellito di notte e senza cerimonie per sfuggire alle ingiurie e proteste dei lavoratori attivisti più estremi.
Angelo Cozzolino