Parigi, 1940. “Cosa faresti se i libri fossero in pericolo? Nel buio della guerra, i libri sono la luce. Custodiscono parole che l’odio nazista vuole distruggere. Ma nessuno può far tacere i libri, quelle pagine e quelle vite vanno salvate ad ogni costo. Esiste un solo luogo dove questo è possibile, un rifugio da ogni male dove il potere dei libri è vita”. La biblioteca di Parigi è un romanzo dal fascino intenso, il libro più venduto alla Fiera di Francoforte, è uscito nel giugno del 2020 in oltre venti paesi, in occasione del centenario della fondazione della Biblioteca americana di Parigi. La storia è quella di Odile che ha un unico sogno, quello di lavorare all’American Library di Parigi e trascorre parte della sua vita a studiare per poter diventare bibliotecaria nel suo fantastico mondo fatto di libri e cultura. Il racconto si sviluppa attraverso due voci narranti, la giovane Odile che vive a Parigi e l’anziana Odile che ha sposato un soldato americano e si è trasferita negli Stati Uniti. Queste due voci narranti racconteranno la vita di Odile, il suo percorso di crescita, le sue gioie, i dolori, gli avvenimenti che le cambieranno la vita. Filo conduttore del libro è il sentimento dell’amicizia, i rapporti che Odile intreccerà con delle donne che incontrerà sul suo percorso, Margaret, una signora ricca e moglie di un diplomatico inglese che troverà nella biblioteca un posto dove rifugiarsi, Bitsi, un’appassionata di libri e la piccola Lily, la vicina di casa della protagonista che con la sua curiosità e con le sue assidue domande aiuterà Odile a liberarsi dei fantasmi del passato.

Una storia intensa e commovente, il racconto degli anni della resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, il racconto di quanto la cultura, anche durante i periodi di conflitti bellici, possa diventare salvezza per l’anima. Proprio in quelle sale della biblioteca dove hanno camminato Edith Wharton ed Ernest Hemingway  è custodita la letteratura mondiale, proprio in quelle stanze dove hanno trovato ricovero gli ebrei della città che sfuggivano all’odio nazista, proprio lì quelle persone si sentono al sicuro e Odile farà di tutto per preservare le pagine di quei volumi importanti e salvare quante più vite umane. Odile sa bene che i nazisti credono che proprio nella cultura, in quei libri ci sia la ribellione, la disobbedienza, la resistenza, i libri contengono sapere, concetti proibiti che in tempo di guerra, in tempo di regime nazista vanno assolutamente cancellati. Ma la protagonista farà di tutto per proteggere quei libri, a costo della sua stessa vita, rischiando ogni volta l’arresto e la perquisizione dai nazisti.

Perché i libri sono la sua vita.  In una città come Parigi devastata dalla guerra, le pagine di quei volumi antichi restano la sola luce, la Library il solo posto sicuro con il suo grande contenuto umano e letterario. Nonostante il racconto sia lento in alcuni punti e minuzioso e dettagliato in altri, lo stile di scrittura è capace di tenere attento il lettore sino alla fine del racconto non privo di sorprese.  “Le biblioteche sono polmoni e i libri sono aria fresca inalata per continuare a far battere il cuore, a fare immaginare il cervello, a tenere viva la speranza”. In tempo di guerra anche il patrimonio culturale è a rischio, perché i conflitti che insanguinano numerose aree del pianeta mettono a repentaglio anche la cultura. La distruzione dei beni culturali e storici è considerato un crimine di guerra, come afferma il Protocollo dell’Aia del 1954, perché è chiaro che questi subiscono dei gravi danni e che vengono saccheggiati durante i conflitti, esattamente come gli essere umani. Questi danni si moltiplicano quando si segue una pianificazione di distruzione basata sull’odio e sull’aggressione sistematica. La guerra è distruzione, è odio, è annientamento. La guerra è quanto di più oltraggioso possa esistere. E la protagonista di questo libro farà di tutto affinché la magia dei libri possa essere salvata e protetta da ogni male. Questo non è un semplice libro, è un omaggio alla cultura, alla resistenza, alla capacità dell’essere umano di rinascere tra le pagine di un libro, anche in un momento in cui imperversa la guerra. Sicuramente la cultura è l’unica arma di riscatto che ancora ci resta.