Il drone Leo ha scelto Procida tra le “postcard” che rappresentano la bellezza dell’Italia: la capitale della Cultura abbinata alla Danimarca

PROCIDA – Anche l’Eurovision Song Contest ha omaggiato Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 alla quale è stata dedicata una delle “postcard” che hanno raccontato le grandi bellezze artistiche, naturali e paesaggistiche del nostro Paese. Grazie ad una tecnica di ripresa che unisce il drone acrobatico a quello stabilizzato, insieme alla Cgi e alla grafica in postproduzione, il drone “Leo” ha esplorato il territorio dell’isola di Procida, da Marina Corricella al porto della Chiaiolella, da Marina Grande ad alcuni tra gli angoli più suggestivi dell’isola. Questo viaggio sull’isola è stato abbinato a quello della Danimarca, uno dei 40 Paesi in gara con i rispettivi artisti, durante l’Eurovision Song Contest che si è svolto il 10, 12 e 14 maggio 2022 al Pala Olimpico di Torino.

L’iniziativa è stata sostenuta dal Ministero del Turismo, Enit, Regione Piemonte e la città di Torino per rappresentare un moderno affresco delle bellezze del Paese. “Siamo orgogliosi di mostrare ancora una volta all’Italia e al mondo intero la bellezza del nostro territorio e invitiamo a scoprirlo insieme all’identità dell’isola e al programma dell’anno da Capitale”, ha dichiarato il sindaco di Procida, Dino Ambrosino. “La musica rappresenta uno dei linguaggi espressivi che esploriamo attraverso il nostro programma – spiega il direttore di Procida 2022, Agostino Riitano – che continua a generare contenuti espressivi rivolti, in particolare, ai giovani, in linea con i contenuti dell’agenda Onu 2030. Abbiamo appena chiuso la prima parte della rassegna ‘Echi delle Distanze’, con la partecipazione di musicisti da tutte le isole del mondo. L’attenzione di Eurovision, dopo quella del Festival di Sanremo, ci aiuta a raccontare a un pubblico esteso, sempre più internazionale, la dimensione del nostro progetto, che affianca alla bellezza paesaggistica dell’isola una continua creazione condivisa di contenuti”.

Guglielmo Taliercio