Erano anni che non vedevamo la città di Napoli presa così d’assalto dai turisti che numerosi, nell’ultimo weekend in occasione delle festività pasquali, si sono riversati nella città partenopea in cerca delle opere d’arte più maestose, degli angoli più suggestivi, di tutte quelle bellezze che solo in questa splendida polis si possono trovare, complice anche la vicinanza della città alla capitale della cultura 2022, la perla del golfo di Napoli, la famosa isola di Procida. Più di 150 mila persone che hanno garantito un incasso straordinario al settore alberghiero ed extralberghiero con somme da capogiro. E questo non può che farci piacere. Dopo lo stop dovuto all’emergenza Covid il boom di turisti era praticamente atteso e scontato, semplice immaginare che sia i cittadini partenopei che i turisti avrebbero approfittato della settimana santa per riversarsi nelle strade e nei quartieri cittadini ma difficile è stato invece preparare la città a questo evento. Anzi, l’immagine della Napoli da cartolina si è subito incrinata la domenica di Pasqua intorno alle ore 13, davanti ai cancelli chiusi della metropolitana della Linea 1, delle Funicolari, della Cumana e Circumvesuviana, niente corse per Pompei, Ercolano e Sorrento, le mete più gettonate. Bus che hanno sospeso le corse dalle 13.30 alle 16.30, riprendendo poi il servizio, con corse ridotte fino a sera. Turisti e cittadini obbligati a prendere un taxi per raggiungere le mete ambite e per spostarsi da un lato all’altro della città. Per non parlare del problema ticket, un’impresa non da poco che ha visto file lunghissime di persone dinanzi a botteghini, code alle emettitrici spesso rotte, inaccessibili e fuori servizio. Per chi aveva l’idea di trascorrere giorni idilliaci in questa amena città ha dovuto fare invece i conti con l’inefficienza del trasporto pubblico locale e si è trovato così a seguire un tour ad ostacoli tra improperi vari e profonda rabbia per la totale disorganizzazione in una città così bella quanto disorganica. Insomma, come è possibile chiudere una metropolitana che garantisce il trasporto strategico della città all’ora di pranzo? I turisti scelgono Napoli per la sua offerta culturale e per la grande tradizione storica ed artistica e Napoli cosa fa? Li lascia a piedi?

Pur se con corse ridotte, il servizio avrebbe dovuto garantire a tutti i cittadini e turisti la possibilità concreta di raggiungere i punti di maggior interesse per la comunità. Dal centro alla stazione, dall’aeroporto al porto. Era necessario garantire un importante servizio per la collettività ed invece, ci vergogniamo ad ammetterlo, Napoli ha nuovamente palesato i suoi limiti organizzativi appena si è discusso di trasporto. C’è mancanza di una programmazione seria, non c’è la volontà di risolvere i problemi, non esistono i giusti presupposti per interloquire con un’azienda sorda dinanzi all’inefficienza di un trasporto e soprattutto un management non in grado di ascoltare le richieste dei Lavoratori che con grande senso di abnegazione e professionalità svolgono il loro compito tra un’utenza sempre più imbufalita e aggressioni quotidiane. E come se non bastasse subito dopo Pasqua si è svolta, in pompa magna, l’inaugurazione della riapertura al pubblico della funicolare di Mergellina, chiusa da due anni, per necessari lavori di manutenzione e contestualmente, a causa dell’ennesimo improvviso disservizio, la linea 1 della metropolitana è rimasta chiusa per quasi l’intera giornata creando notevoli disagi all’intera cittadinanza. Mentre il sindaco con i vari assessori, i dirigenti e i vertici aziendali erano intenti a proseguire nella loro passarella tra scatti fotografici, interviste e grandi proclami, la città rimaneva senza uno dei suoi servizi essenziali. Questa non è la Napoli che tutto il mondo ci invidia. Questo non è un servizio degno di una città europea. E se l’assessore alla mobilità crede che per risolvere il problema, per garantire un servizio decente serva un mago nella città di Napoli…viene da pensare che neanche Mandrake sarebbe in grado di rimettere le cose a posto.

A noi servono politiche serie, serve una giusta programmazione, serve un trasporto efficiente, più sostenibile dal punto di vista ambientale, più flessibile e integrato. Non servono miracoli, serve semplicemente qualcuno che abbia a cuore questa città e i suoi abitanti.