La vertenza contro la società Amazon, la grande azienda multinazionale che investe e cresce nel nostro Paese con importanti prospettive di sviluppo, il vero gigante dell’e-commerce, è una tappa fondamentale nell’ambito delle politiche e delle relazioni industriali; si è giunti ad un accordo importante e necessario per i Lavoratori in appalto occupati presso i servizi di distribuzione che permette di dare finalmente quanto dovuto con un contratto integrativo che rivendica una serie di tutele, a iniziare dai ritmi di lavoro per passare agli aumenti retributivi fino ad arrivare al premio di produzione slegato dal numero delle consegne e ai corsi di guida sicura. Finalmente un obiettivo raggiunto davvero importante per quei Lavoratori che hanno sempre prestato la loro attività con scrupolo, nonostante le difficoltà, consapevoli di avere sulle proprie spalle la responsabilità di portare avanti un pezzo fondamentale dell’economia del nostro Paese. A questa vasta platea di donne e uomini alle dipendenze di Amazon logistica Italia e Amazon transport Italia è applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro logistica, trasporto merci e spedizioni, anche a tutti i dipendenti delle società di forniture di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci. Quella dei corrieri in appalto è una battaglia che prosegue ormai da anni, da sempre i driver hanno sopportato insostenibili carichi di lavoro, senza avere il giusto riconoscimento che spetta loro e senza piene garanzie, lontani dalle tutele previdenziali e antinfortunistiche. Lo scorso 26 novembre 2021 era previsto uno sciopero di 24 ore per tutte le Lavoratrici e i Lavoratori dipendenti dalle aziende associate ad Assoespressi, che effettuano le consegne per Amazon Italia Transport, proclamato il 15 novembre 2021.
Una trattativa estenuante e difficile, portata avanti dalla Uiltrasporti insieme alla Filt Cgil e Fit Cisl, a pochi giorni dalla mobilitazione, ha visto poi accettate le richieste contenute nella piattaforma sindacale che sono approdate ad un’ipotesi di accordo nazionale, di secondo livello, sottoposta ai Lavoratori e alla contestuale revoca dello sciopero a suo tempo dichiarato. Chiari i punti dell’accordo: si parte dalla necessità di abbassare i carichi e i ritmi di lavoro, ridurre l’orario di lavoro dalle attuali 44 ore a 42 ore settimanali, 43 ore dal 1 giugno 2022 e 42 ore dal 1 giugno 2023; si garantisce la continuità occupazionale per il personale viaggiante, con il mantenimento di tutti i diritti e gli elementi retributivi, in caso di cambio appalto/cambio contratto di trasporto, in analogia con quanto previsto all’art. 42 del CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione. Si è condiviso un importante incremento del valore economico dell’indennità di trasferta che passerà a 18 euro dal 1 gennaio 2022 e a 19 euro dal 1 settembre 2023, su tutto il territorio nazionale. I driver che operano esclusivamente in un solo comune, dal 1 gennaio 2022, per ogni giornata lavorata, riceveranno un ticket di 8 euro ed una indennità lorda di 10 euro che passerà a 11 euro dal 1 settembre 2023. Il Premio di Risultato sarà definito in una contrattazione territoriale in ogni realtà aziendale e sarà del valore di 1.100 euro annuo.
Nulla da fare sulle richieste datoriali di utilizzo, ai fini disciplinari, dei dati prodotti dagli strumenti di lavoro (art. 4 L. 300) e di individuazione della app come strumento di lavoro. Si sancisce che verranno garantiti percorsi e azioni definite a livello europeo e nazionale per il rispetto della normativa sulla privacy, effettuando una corretta gestione dei dati, la cui struttura potrà essere condivisa a richiesta con le OO.SS. Fatto sta che gli strumenti di lavoro e i dati non costituiranno assolutamente un controllo dell’attività lavorativa del singolo Lavoratore. Sono inoltre decadute le richieste aziendali di riduzione del trattamento di malattia ed è stata invece affrontata la tematica del lavoro domenicale con il preventivo ricorso alla volontarietà. Nel caso in cui le esigenze lavorative aziendali non venissero soddisfatte dal ricorso a questa formula sarà poi possibile richiedere un massimo di 13 domeniche nell’anno solare, equamente distribuite e a rotazione. Questa possibilità darà diritto al lavoratore di predefinire il suo riposo compensativo in una giornata a lui favorevole, compreso il sabato, per consentirgli di realizzare un riposo di qualità. L’ipotesi siglata prevede una durata di tre anni, dal 1 gennaio 2022 al 31dicembre 2024. Un importante accordo per i 14 mila corrieri Amazon, un grande risultato che sancisce il miglioramento lavorativo per questa filiera, per chi opera nei servizi di distribuzione logistica, non un punto di arrivo ma una nuova ripartenza per le lotte e le conquiste che ci attendono a partire da questo nuovo anno.