Con non poche difficoltà, il 13 dicembre scorso, è stato sottoscritto un accordo tra le Organizzazioni Sindacali, Uiltrasporti, Filt-Cgil, Uglfna, Faisa Cisal, Faisa Confail e l’azienda Anm per garantire la continuità lavorativa e retributiva agli Operatori di Esercizio con contratto di somministrazione a tempo determinato. Un’intesa complessa, per la sua stessa natura, per la quale è utile partire da una premessa: il lavoro a tempo determinato non piace, quello somministrato ancora meno. Tuttavia le valutazioni che hanno portato alla sottoscrizione del contratto sono state tutt’altro che di natura ideologica, la posta in palio era un’altra, bisognava decidere se consentire una proroga contrattuale per gli agenti interessati oppure far applicare in maniera pedissequa la norma.
Giova ricordare, al riguardo, che la quantità di direttive per quel segmento del mondo del lavoro cui sono coinvolti i lavoratori somministrati – norme molte volte schizofreniche tra loro – impediscono la prosecuzione dei rapporti di lavoro oltre i 12 mesi, fatto salvo proroghe da poter esercitare per ulteriori 12 mesi previo inserimento di specifiche causali nei contratti e comunque previste dagli indirizzi in materia. Inoltre, sempre le normative vigenti, ostacolano l’invio presso l’utilizzatore, in questo caso Anm, dello stesso lavoratore per più di 24 mesi, ad eccezione della condizione prevista dall’art. 11 comma 15 del Decreto Fiscale-DL 146/2021, ovvero solamente a seguito dell’assunzione a tempo indeterminato, da parte dell’agenzia di somministrazione, del personale già impiegato presso Anm per 24 mesi. I citati vincoli previsti dalle leggi possono essere superati, mediante intese collettive e per specifiche situazioni aziendali, con la sottoscrizione dei cosiddetti contratti di prossimità regolati dall’art. 8 del DL n.138/2011 come modificato dalla L. 148/2011.
Altrettanto inequivocabili sono le norme riguardo la possibilità, da qualche parte impropriamente evocata, di stabilizzare i lavoratori somministrati e, nel caso di specie, poterli assumere direttamente in Anm. La stabilizzazione dei lavoratori somministrati, di fatto, non può essere realizzata dalle società partecipate in house, sottoposte ai vincoli del decreto legislativo n.175/2016, che invece impone, per la ricerca di personale, l’emanazione di bandi per selezioni pubbliche. Dunque, Anm, per la copertura dei vuoti di organico, ha dovuto avviare procedure in coerenza con i dettami normativi in essere. Su questo tralasciamo ogni commento, sul bando in questione, infatti, molti elementi di criticità sono stati evidenziati senza essere presi in considerazione.
Come si diceva, però, il tema non era ideologico, non poteva esserlo. Le strade erano due, la prima che prevedeva di firmare un accordo di prossimità per consentire ad Anm di continuare ad impiegare tutte le unità in carico alla società interinale E-work, a partire dai circa 95 autisti con scadenza contrattuale il 31 dicembre, oltre a quelli le cui scadenze contrattuali hanno tempi e condizioni diverse; la seconda che invece, in assenza di intesa, comportava l’impossibilità da parte di Anm ad effettuare la proroga contrattuale, sia per le circa 95 unità che per le restanti di successiva scadenza. Proprio di fronte a quest’ultima condizione si è scelto di condividere un accordo, esercitando quelle prerogative assegnate al Sindacato che di fronte alla possibilità di dare continuità lavorativa e retributiva, seppur temporanea e nel limite massimo di 36 mesi, non si poteva e non si tirerà mai indietro. La Uiltrasporti, unitamente alle altre Organizzazioni firmatarie dell’intesa, ha agito con assoluto senso di responsabilità, tralasciando preconcetti e posizioni precostituite, valutando sempre e solo il merito delle questioni, percorrendo l’unica strada possibile per evitare l’interruzione dei rapporti di lavoro e quindi il turn over per gli operatori attualmente somministrati in Anm. Tutto ciò in attesa dell’espletamento delle procedure ad evidenza pubblica legate al concorso per Operatori di Esercizio e dell’immissione in ruolo dei candidati idonei, una selezione, come più volte richiesto dal Sindacato, che non può prevedere solamente i numeri esigui messi a bando ma piuttosto un forte ampliamento delle posizioni a copertura delle reali esigenze di personale autista presente in Anm, tali da garantire finalmente un servizio su gomma efficiente per la terza Città d’Italia.
Con l’auspicio, che anche i lavoratori somministrati attualmente impiegati nella partecipata del Comune di Napoli, attraverso le procedure pubbliche, possano trovare risposte concrete alle loro legittime aspettative di stabilità lavorativa, mettendosi alle spalle la condizione di precarietà purtroppo dettata dalle norme.