Si discute in questi giorni il futuro del porto di Torre Annunziata e del suo possibile ritorno sotto la gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale; una decisione, questa, che cancellerebbe la scelta, per molti aspetti opinabile, fatta alla luce della legge di riforma dei porti, L. 84/94, con la trasformazione dell’allora Consorzio Autonomo in Autorità Portuale di Napoli. Fu deciso in quel momento di ridimensionare gli ambiti della circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale escludendo il porto di Torre Annunziata dalla gestione dall’Authority partenopea. Tirare fuori il porto di Torre Annunziata, tuttavia, ha rappresentato negli anni una battuta d’arresto per lo sviluppo di un porto come questo che rappresenta il terzo approdo della Campania. Non a tutti è noto che lo scalo oplontino rappresenta uno snodo marittimo di grande rilievo, in quanto si trova tra il porto di Napoli e quello di Salerno, in prossimità dell’autostrada A3 e A30; ma, soprattutto, è collocato in una posizione strategica rispetto al raccordo ferroviario della rete nazionale e costituisce, dunque, una solida opportunità per lo sbarco merci sulla costa bagnata dal Mar Tirreno.

Ma il porto di Torre ha in sé anche un’altra grande potenzialità da sfruttare e fare emergere, ovvero, la vocazione turistica che potrebbe rappresentare un’occasione di rinascita, di rilancio economico e sociale per questa città. Lo scalo di Torre Annunziata, infatti, grazie alla sua posizione, geograficamente strategica, potrebbe proporsi proprio come “trait d’union” di tutti gli attrattori turistici della zona, dalle Costiere sorrentina e amalfitana ai vicini scavi archeologi di Pompei ed Ercolano, fino alle isole del Golfo. Questo è quanto auspicato da sempre dall’Associazione Ingegneri di Torre Annunziata (A.I.T.A.) che ne ha ampiamento discusso nel corso di una riunione tenutasi poco giorni fa con il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, alla presenza anche del consigliere regionale Mario Casillo, dell’attuale sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione e di una delegazione di ingegneri dell’associazione oplontina. In quella sede il Presidente dell’AdSP si è mostrato possibilista e ha annunciato che il porto di Torre Annunziata sarà inserito nella valutazione del Documento di Pianificazione Strategica del Golfo di Napoli così da poter entrare nelle competenze dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.

Oltre che a rappresentare un’occasione di ripresa economica per la cittadina campana, è evidente che questo progetto rientra pienamente nella logica di “fare sistema”, uno dei temi ispiratori della riforma della legislazione portuale del 2016. E fare sistema, oggi, vuol dire migliorare la competitività dei porti campani assicurandone un legame stretto con il territorio ed i distretti.