Dopo un lungo lavoro durato più di due anni e dopo diversi momenti critici nei quali è sembrato pura utopia riuscire a raggiungere il traguardo, il 24 febbraio scorso è stato finalmente rinnovato il contratto collettivo unico dei porti per il triennio 2021/2023. Un defaticante lavoro volto ad apportare un concreto contributo che ha visto costantemente impegnate le strutture territoriali. Un rinnovo questo, che riguarda circa 20mila addetti, davvero importante, perché i porti, nonostante la terribile pandemia da Covid-19 che stiamo affrontando da quasi un anno, continuano ad essere rilevanti crocevia di scambi commerciali e motore dello sviluppo economico nazionale.

D’altro canto, in un momento così delicato, questo è un risultato innegabilmente importante, non solo per la tutela dei diritti dei lavoratori portuali, quanto piuttosto in un’ottica generale di ripartenza del Paese. Un segnale positivo, dunque. L’accordo, la cui nuova scadenza è fissata al 2023, in buona sostanza, così come riportato nel comunicato delle segreterie nazionali del 26 febbraio u.s., prevede “un aumento economico a regime dei minimi tabellari ed il riconoscimento della vacanza contrattuale per il periodo 2019/2020”. Inoltre, le parti d’intesa hanno deciso di “istituire un Fondo di accompagnamento all’esodo per tutti i lavoratori dei porti che nei prossimi mesi impegnerà una specifica commissione paritetica chiamata a predisporre la definizione dello statuto e del regolamento di funzionamento nell’ambito delle previsioni normative in materia”.  Nella contrattazione, inoltre, “il sindacato, unitariamente, è stato chiamato a respingere la richiesta delle controparti di modifica dell’attuale articolato contrattuale relativo al tema della mobilità e del relativo trattamento economico di malattia che è stato affidato ad una commissione paritetica, in seno all’EBN, per analizzare l’andamento del fenomeno della micromobilità e trovare soluzioni qualora si riscontrassero situazioni anomale”.

Analizzando poi nel dettaglio i termini contrattuali è previsto, a regime, un aumento pari a 110 euro di cui 10 euro destinati al Fondo di accompagnamento all’esodo anticipato a partire da Gennaio 2022, e a seguire le seguenti cadenze temporali: € 30 dal 1° ottobre 2021, € 20 dal 1° luglio 2022, € 30 dal 1° settembre 2023 e € 20 dal 1° novembre a titolo di EDR. Inoltre, ai lavoratori verrà riconosciuto un contributo una tantum di vacanza contrattuale pari a 300 euro a copertura del biennio 2019/2020, di cui €100 a maggio 2021, €100 a gennaio 2022 ed €100 a gennaio 2023.

Nel merito dell’accordo raggiunto abbiamo chiesto un parere al delegato UilTrasporti Campania, Giuseppe Tamburro, che ha costantemente seguito il tavolo della trattativa: “Non si può certo nascondere che il percorso è stato abbastanza travagliato, fatto di svariati tavoli di confronto in cui l’obiettivo principale è stato sin dall’inizio quello di presentare una proposta che toccasse unicamente l’aspetto economico, mantenendo invariato l’assetto normativo vigente, chiedendo di istituire un fondo che servisse per l’accompagnamento all’esodo anticipato di tutti i lavoratori portuali, caposaldo delle rivendicazioni della UilTrasporti. Nel complesso possiamo ritenerci più che soddisfatti delle intese raggiunte anche alla luce delle controproposte avanzate dalla parte datoriale.”

Un breve cenno va fatto anche al rinnovo del Ccnl della logistica trasporto merci e spedizioni il cui percorso, purtroppo, non può dirsi altrettanto positivo. La trattativa, infatti, come annunciato dai sindacati confederali in questi giorni, ha subito una brusca interruzione a causa delle “inaccettabili condizioni dettate dalle parti datoriali” tra cui anche la decurtazione del trattamento economico. Questa evidente riduzione dei diritti dei lavoratori e la palese mortificazione del lavoro di tanti addetti del settore appaiono davvero incomprensibili, soprattutto perché, durante tutto il periodo pandemico, la logistica ed il trasporto merci hanno rappresentato un elemento chiave per tutta l’economia italiana e proprio per questo ci si auspica che possano ottenere, in tempi brevi, i meritati riconoscimenti e una maggiore qualificazione.