La Pandemia ha causato forti disagi in tutti i settori, questo è sotto gli occhi di tutti, causando grandi e gravi perdite economiche. Anche il settore dei trasporti è inevitabilmente in sofferenza, in particolar modo per il servizio dell’Alta Velocità che ha dovuto ridurre drasticamente l’offerta commerciale. Da metà novembre, con il nuovo DPCM, l’Alta Velocità ha subìto ulteriori tagli e soppressioni, riducendo il servizio offerto agli utenti dal 50% al 30%. Numeri da capogiro. In queste circostanze, molti lavoratori si sono così ritrovati privi di un turno di servizio, costretti a smaltire le ultime ferie disponibili e presso il proprio impianto di appartenenza senza sapere però se poter lavorare o meno, se essere utilizzati in caso di necessità. L’azienda ha così pensato di indire una Manifestazione di Interesse Volontaria per i trasferimenti temporanei degli equipaggi da AV sui prodotti Intercity o Regionale, al fine di collocare parte dei lavoratori in eccedenza privi di un turo di servizio, proprio a seguito della riduzione treni determinata dalla pandemia Covid. Durante gli incontri tra Trenitalia e le Segreterie Nazionali sulla ripartizione degli equipaggi AV e IC sono stati comunicati gli esiti della prima indagine conoscitiva: a causa della poca adesione, c’è stata una proroga della stessa manifestazione che si è conclusa il 21 novembre scorso.

E’ emerso da subito che la DPR assorbirà circa 141 lavoratori degli equipaggi AV dai maggiori impianti e sedi di lavoro d’Italia, tra macchinisti e capotreno. L’azienda ha subito sottolineato che il provvedimento avrà carattere esclusivamente temporaneo e andrà a decorrere dal 10 dicembre 2020 al 28 febbraio 2021. Inoltre, su sollecitazione sindacale, l’azienda ha assicurato che il personale trasferito sarà utilizzabile sui treni solo dopo opportuna formazione. Dal loro canto le Organizzazioni Sindacali hanno fermamente evidenziato che le misure messe in atto da Trenitalia, per contrastare la crisi aziendale, non potranno prorogarsi oltre la data stabilita, questo per evitare ulteriori disagi e accavallamenti con le domande di mobilità già presentate in precedenza. La Uiltrasporti ha inoltre chiesto, a più riprese, di attivare un percorso sui processi di aggiornamento professionale prevedendo di ricorrere a tutti gli strumenti straordinari messi a disposizione per affrontare la crisi, come ad esempio il Fondo Nuove Competenze: contributi destinati alle Imprese colpite da una riduzione della produzione, causata dalla crisi pandemica. Inoltre, con l’assorbimento delle nuove risorse, sarà possibile rimodulare in gestione operativa i turni lavorativi per l’equipaggio. Questo consentirà sicuramente un alleggerimento della prestazione lavorativa, anche se bisognerebbe affrontare il problema della fruizione del pasto, poiché molte attività di ristorazione sono al momento chiuse e l’equipaggio non ha ricevuto adeguate linee guida in merito.

Nel prodotto Intercity, invece, transiteranno volontariamente e sempre in modalità temporanea (a decorrere dal 10 dicembre 2020) circa 29 risorse. Le necessità dichiarate però dalla società prevedevano il trasferimento di circa 70 unità, quindi verranno trasferite le risorse utili a decorrere dal 28 dicembre 2020 e fino al 28 febbraio 2021. Durante gli incontri tra la Società e le Segreterie Nazionali, l’azienda ha ribadito che verrà comunque garantita ai lavoratori trasferiti il successivo rientro in AV, attraverso la sostituzione degli stessi con nuove assunzioni per il prodotto Intercity.

Sempre in tema di formazione Trenitalia ha predisposto dei corsi per l’abilitazione di tali risorse proveniente da AV in remoto e ricorrendo all’utilizzo, dove necessario, di tutor/istruttori su tutto il territorio nazionale. Ciò che preoccupa sono i tempi di formazione, poiché la tipologia di lavoro è completamente diversa anche se si svolge la stessa mansione. Ad esempio la Regionale dispone di diversi materiali con caratteristiche tecniche diverse tra loro, nonostante per i macchinisti ormai esista il banco di guida unificato, se si dovessero presentare delle avarie in stazione o in corso di viaggio su uno di questi materiali, la procedura e gli accorgimenti tecnici risulterebbero sicuramente diversi. Problemi analoghi anche per i capitreno, per la messa fuori servizio di una porta su uno di questi materiali, per vari guasti a bordo e sicuramente per la gestione di situazioni e la clientela. Oltre alla solita formazione teorica bisognerebbe pensare ad una formazione più tecnica e pratica per dare maggiore serenità lavorativa alle risorse impegnate nella diversa utilizzazione. Nei prossimi giorni ci saranno nuovi incontri tra le Organizzazioni Sindacali e l’azienda relativi al confronto sulla ridistribuzione del personale; le parti si aggiorneranno nuovamente sulle misure adottate e per verificare nel concreto il modo in cui verrà gestito il personale in eccedenza. Ci auguriamo che tutto sia sempre fatto a tutela dei lavoratori.