Cashback, è un nuovo termine che farà parte del nostro linguaggio giornaliero, chiunque ormai ne ha sentito quantomeno parlare; letteralmente significa “soldi indietro” e sta ad indicare il concetto di rimborso di soldi a fronte di un’azione effettuata, generalmente un acquisto o una sottoscrizione ad un servizio a pagamento. Sarà un incentivo all’utilizzo della moneta elettronica. Da molti definito impropriamente “bonus bancomat”, il cashback di Stato è una delle iniziative del Piano Italia Cashless previste dal Governo Conte nella Legge di Bilancio 2020. Grazie al cashback, dopo aver effettuato degli acquisti con pagamenti elettronici, sarà possibile ottenere un rimborso in denaro in base agli acquisti effettuati. Perché incentivare l’utilizzo di pagamenti elettronici? È sicuramente importante non usare i contanti in questo periodo di pandemia, si sa, toccare banconote, utilizzare soldi cartacei o monete aumenta il rischio di trasmissione di germi e batteri e in questo momento risulta più che mai sconsigliato. Un altro vantaggio è l’incentivo economico di spesa immediato che era previsto nel 2021 ma è stato poi anticipato, in via sperimentale, dall’8 al 31 dicembre 2020 con un super bonus ad hoc: se si effettueranno pagamenti con moneta elettronica nel corso di questo periodo, per un tetto massimo di 1.500 euro e per un minimo di 10 movimenti, lo Stato darà un rimborso del 10% accreditandolo direttamente sul conto corrente a fine febbraio 2021. Questo “extra bonus cashback Natale” successivamente verrà riproposto per tutto l’anno 2021, con parametri di spesa semestrali, ossia avverrà con un rimborso del 10% per spesa sostenuta a partire dal primo semestre dell’anno con un importo di 1.500 euro sempre per pagamenti effettuati con moneta elettronica. Per la procedura bisognerà scaricare l’applicazione “IO” sul proprio smartphone tramite applicazione Play Store per il sistema Android, oppure l’applicazione Apple Store per il sistema iOS. L’applicazione IO darà la possibilità di scegliere come registrarsi, se con carta di identità elettronica oppure attraverso spid. Se si è in possesso di una carta d’identità elettronica e del suo codice di sicurezza basta seguire le indicazioni dell’app IO, poggiare sul retro del cellulare la carta di identità, inserire il codice di sblocco ed il gioco è fatto. Se si ha intenzione di richiedere invece lo Spid la procedura è semplice, ormai la propria identità digitale per accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione è diventata di uso comune, utile anche e soprattutto per le operazioni Inps.

Sono nove i gestori a cui poter richiedere l’attivazione dello spid: Aruba, In.Te.S.A., InfoCert, Lepida, Namirial, Register, Sielte, TITrust Technologies con i relativi costi previsti per ogni singolo operatore. Per ottenere le credenziali è necessario un documento di identità valido (carta di identità, passaporto o patente) e la tessera sanitaria. Per la registrazione servono anche un indirizzo email e un numero di cellulare. Il riconoscimento per molti provider è possibile anche online, attraverso un riconoscimento via webcam, un documento elettronico, un sms su cellulare certificato o attraverso firma digitale. È inoltre possibile richiedere lo spid attraverso il servizio PosteID di Poste Italiane, tramite una procedura online ma bisogna possedere un numero di cellulare già registrato per i servizi di Poste Italiane, una firma digitale o una carta di identità elettronica, un lettore Bancoposta, una Carta Nazionale dei Servizi (attiva) oppure richiedere lo spid direttamente presso gli uffici postali. Entrati in possesso dello spid sarà poi possibile accedere all’app IO, inserire i dati e i riferimenti delle carte elettroniche e attivare il servizio di cashback, inserendo il proprio codice Iban per l’accredito dei rimborsi. Verranno riconosciuti solo gli acquisti presso i punti di vendita fisici, non valgono quindi gli acquisti su piattaforme online. Ma i problemi non tardano ad arrivare. Pare che nelle 24 ore immediatamente precedenti al via ufficiale al cashback, l’applicazione dei servizi della Pubblica Amministrazione valida per l’adesione alla nuova iniziativa ha registrato rallentamenti e problemi di collegamento, probabilmente legati a interventi di tipo tecnico e al numero molto alto di accessi. Pare addirittura che solo nelle prime ore della mattina in cui è partito il servizio l’app IO ha ricevuto quasi mezzo milione di nuove richieste, con picchi di circa 6.000 accessi al secondo, sintomo questo del grande successo dell’iniziativa. Nonostante ci chiedano di cambiare le abitudini di consumo attraverso la lotta al contante, in periodo di crisi un incentivo alle nostre finanze non fa poi così male…