Potrebbe sembrare il nome di un gioco da tavola o di società, uno di quei complicati giochi che ti tiene inchiodato con gli amici per ore intere, ma “Immuni” è la nuova applicazione scelta dal governo italiano per il contact tracing, progettata appunto dall’azienda Bending Spoons utile a sapere se si è entrati a contatto rischioso con un soggetto poi risultato positivo al Covid-19. Grazie all’uso della tecnologia Bluetooth low energy con l’utilizzo dell’app la privacy di ogni singolo cittadino è al sicuro, proprio perché l’applicazione funziona senza raccogliere dati sull’identità o la posizione di chi l’ha scaricata e installata sul proprio cellulare, rispettando pienamente la normativa vigente, inclusa quella sulla protezione dei dati. Inoltre, grazie anche alla funzionalità di contact tracing, quando un utente scopre di essere positivo al virus, Immuni consente di allertare, attraverso una notifica, in modo esclusivamente anonimo, le persone con cui si è entrato a stretto contatto e che potrebbe quindi aver contagiato. Attraverso questa informazione tempestiva, ancor prima di sviluppare i sintomi del Covid-19, queste persone possono così contattare il proprio medico di medicina generale per approfondire la situazione clinica e scongiurare il peggio, spezzare così finalmente questa catena di contagi. Si può quindi evitare di contagiare altre persone, contribuendo a ridurre la diffusione del Coronavirus. Una grandissima possibilità, se sfruttata a pieno delle sue capacità, per contrastare la pandemia; se la si utilizza bene, coscienziosamente e tempestivamente, i risultati possono essere positivi. Una persona contagiata dal Coronavirus e che ha scaricato Immuni, se positiva al Covid, può lanciare un allarme utile a limitare il contagio. L’app insomma, con la collaborazione dell’utente, permette all’autorità sanitaria di monitorare il contagio.

L’app, completamente gratuita, risulta disponibile dal 1 giugno 2020 e può essere scaricata, su base volontaria, da Play Store per i sistemi Android e dall’Apple Store per dispositivi IOS. Nelle prime 24 ore l’app è stata scaricata da mezzo milione di utenti, potrebbe sembrare un buon risultato, ma relativamente agli obiettivi da raggiungere e soprattutto all’efficacia di cui non ancora si vedono i risultati, può essere considerato solo l’inizio. Secondo i dati dichiarati dal Ministro dell’Innovazione il 18 ottobre, l’app di Bending Spoons avrebbe raggiunto i 9 milioni di download pari al 23% della popolazione, di cui il 16% degli utenti che l’ha scaricata ha più di 14 anni. Sicuramente una grande crescita da giugno ad oggi, raggiungendo il picco nei mesi estivi e a settembre con la riapertura delle scuole. Ma ci siamo chiesti quanti utenti possono scaricare l’applicazione sul loro device? Chi sono gli utenti che lo hanno fatto? Giovani, professionisti, lavoratori, madri, padri, ma gli anziani e i bambini che non possono utilizzare un cellulare e non lo sanno neanche fare…come fanno? Questa app non è inclusiva di tutte le fasce della popolazione? Le persone che un cellulare non lo posseggono come fanno a tutelarsi da questo virus? Mai possibile che la nuova applicazione scelta dal governo italiano non consideri queste fasce della popolazione?

Purtroppo i dati inerenti l’utilizzo di questa app, seppur buoni, riguardano inoltre solo una parte della popolazione che ha potuto scaricare l’applicazione sui propri cellulari. Infatti Immuni richiede la presenza almeno di Android 6 o iOs 13.5, ciò significa che sono esclusi i modelli come l’iPhone 6 e modelli precedenti e più obsoleti o Android precedenti al 2015. Quindi per coloro che non posseggono un cellulare di ultima generazione niente “immuni”. Balza all’occhio che è stata esclusa categoricamente una grande parte della popolazione che non ha uno smartphone al passo con i tempi, che non vuole sostituirlo e soprattutto che non può permettersi di sostituirlo, sono esclusi gli anziani, i bambini, è esclusa una buona fetta della popolazione. Un app elitaria? Un app che non ha tenuto conto delle esigenze di tutti ed un sistema, scelto dal governo italiano, completamento sbagliato per contribuire a fronteggiare questa pericolosa pandemia.

Anche se su base volontaria, l’app immuni dovrebbe garantire libero accesso a tutti coloro che vogliono contribuire a supportare questo progetto. Sarebbe opportuno studiare delle soluzioni per consentire una tracciatura immediata anche per le persone anziane, per i bambini o per coloro che non possono permettersi di acquistare uno smartphone che consente di scaricare gli ultimi aggiornamenti. L’obiettivo principale non dovrebbe essere solo il numero di download che rende famosa o meno una applicazione, ma l’efficacia della stessa cercando di installare una grande rete di trasmissioni di dati su tutto il territorio in modo tale da tenere sotto controllo i contagi per evitare nuovi focolai.