Il nostro Paese da mesi si trova ad affrontare un’emergenza sanitaria a causa della propagazione del COVID-19, il subdolo e malefico virus che ha causato danni tangibili alla popolazione e all’economia. Oggi il numero dei contagi e dei decessi è finalmente in calo, dopo le disposizioni generali dettate dal nostro Governo, la gestione delle singole Regioni e dei Comuni, finalmente dei risultati positivi arrivano. I nostri eroi, coloro che hanno affrontato e affrontano ancora oggi questo nemico invisibile continuano a scendere in campo con professionalità, rischiano il contagio, non hanno mai smesso di lavorare, medici, infermieri e operatori sanitari, che nonostante il pericolo, il rischio di essere vittime del mostro e a loro volta untori, non hanno mai abbandonato i loro pazienti. Un lavoro a ritmi frenetici, senza mai fermarsi, per assistere, studiare e sperimentare. A far loro compagnia in questi giorni di tristezza e preoccupazione gli uomini della Protezione Civile che hanno dato il loro supporto in questa emergenza da Coronavirus, e non dimentichiamo poi le Forze dell’Ordine sempre in prima linea attraverso interventi e controlli sui territori nel rispetto delle norme.

In questo scenario di sciagura in cui la pandemia ha preso il sopravvento su tutto, su quello che immaginavamo e anche su quello che non avremmo mai immaginato, in questo momento paradossale in cui chiunque è stato il bersaglio di questo mostro così aggressivo, c’è stata un’altra categoria di lavoratori che non ha mai smesso di prestare servizio, nonostante la preoccupazione e la forte paura di essere contagiati, perché proprio loro non potevano permettersi di fermare totalmente un Paese. Sono eroi invisibili, i Lavoratori del trasporto, coloro di cui nessuno ha mai parlato, uomini e donne esposti in prima linea per consentire lo spostamento della popolazione per lavoro e/o casi di emergenza, e che hanno consentito magari a passeggeri come medici, operatori sanitari e forze dell’ordine di raggiungere il proprio posto di lavoro. Tra questi i Ferrovieri che di paura ne hanno avuta tanta quando svolgevano le proprie attività lavorative, anche loro hanno pensato a proteggersi da questo virus, a lavorare in sicurezza, a rispettare le regole, per non incorrere in problemi. E tante sono le domande da porsi, i dubbi su come gestire un’emergenza sanitaria su un treno. Quale piano di protezione è stato attuato per il personale di bordo? Inizialmente sono state date indicazioni solo sulle regole che in generale bisogna rispettare, il rispetto della distanza sociale, lavarsi spesso le mani, evitare assembramenti. Ma per un lavoro a stretto contatto con il pubblico queste misure non sono state sufficienti per consentire lo svolgimento del lavoro in sicurezza. Dopo il grido di aiuto del personale di front line e il forte appoggio delle Organizzazioni Sindacali di categoria sono stati disposti per questi lavoratori dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti e gel disinfettante per le mani.

Ovviamente la reperibilità in particolar modo delle mascherine non è stata semplice, anche medici e altre categorie professionali hanno avuto molta difficoltà a reperirne e si sono spesso trovati ad operare in mancanza dei Dpi necessari e indispensabili nello svolgimento delle attività. Per non parlare della speculazione fatta sulle diverse tipologie di mascherine, chirurgiche, FFP2, FFP3, possedere una mascherina in questi ultimi tempi equivaleva a possedere un gran tesoro. Gli operatori del settore ferroviario hanno lavorato per lungo tempo senza i Dpi necessari, finché non sono arrivate le prime forniture, qualche mascherina FFP2 e poi le comuni mascherine chirurgiche. Con la  la fase 1 il trasporto ferroviario ha subito una riduzione del servizio commerciale, un gran numero di lavoratori sono rimasti a casa (a rotazione) e quelli presenti hanno comunque consentito lo spostamento, sebbene di un numero ridotto di passeggeri, con annessi controlli frequenti da parte della Polfer nelle stazioni di maggior affluenza. Con l’arrivo della Fase 2 il servizio commerciale sarà in netto aumento, ci saranno regole importanti da seguire, fondamentale sarà il distanziamento, l’obbligo di indossare mascherine e di rispettare i percorsi di salita e di discesa. Il personale di bordo sarà dotato di mascherina FFP2, sarà vigile ed interverrà in qualsiasi situazione di necessità, ma molto conterà il senso civico delle persone. È indispensabile seguire una task force in grado di monitorare l’evolversi della situazione e coordinare tutti gli interventi con le Autorità competenti, mettere in campo un concreto piano di interventi per garantire la massima sicurezza delle persone in viaggio e dei dipendenti. Sarà inoltre importante rimodulare l’offerta commerciale in base allo scenario che si verificherà nei prossimi giorni, potenziare le attività di sanificazione della flotta, bisognerà installare a bordo treno dispenser di disinfettante e dotare il personale di kit protettivi. Insomma, bisognerà fare di tutto per proteggere i lavoratori e i passeggeri. I treni corrono avanti e indietro, viaggiano per accorciare distanze e in questi viaggi i ferrovieri sono sempre presenti in prima linea, dei veri eroi invisibili. Non tutti ne parlano, non tutti ricordano l’importanza del lavoro di queste persone, ma un grazie va anche a loro.