Si è svolto il secondo appuntamento nella sede della Uiltrasporti Campania nell’ambito del progetto “Oggi parliamo con”, una nuova riunione monotematica che ancora una volta ha messo al centro dell’attenzione dell’organizzazione sindacale il vero front office, le RSU e le RSA. Questa volta è il turno degli ausiliari delle pulizie e della logistica e dei lavoratori ex lsu e appalti storici addetti ai servizi di sanificazione, ausiliariato e mantenimento del decoro nelle scuole statali italiane, di ogni ordine e grado. Sono definiti lavoratori “invisibili” nonostante si occupino in realtà di servizi essenziali, di pulizie civili ed industriali, nelle scuole, negli ospedali, in pubblici esercizi, nella ristorazione collettiva, in tribunali, uffici, banche, poste, caserme, in tutti quei luoghi che frequentiamo quotidianamente e che senza il loro lavoro diventerebbero ambienti invivibili. Ma sono uomini e donne che purtroppo vivono situazioni che spesso rasentano l’assurdo come per quelli che non percepiscono uno stipendio da 4 mesi e mezzo o come altri che hanno un contratto di lavoro di 2 ore al giorno. I lavoratori di cui stiamo parlando sono persone che lottano tutti i giorni contro la precarietà, chiedono regole certe, legalità, trasparenza e se uno stipendio ce l’hanno, questo è sotto la soglia della povertà. Chiedono lavoro. Innanzitutto il lavoro. Scuole, asl, ospedali, cantieri sparpagliati nel nostro territorio. Un mondo complesso fatto di aziende che vivono di continui cambi di appalto con poche tutele e condizioni non chiare: e si sa, il cambio d’appalto, quando non è fatto con le giuste garanzie, può diventare un vero e proprio problema sociale e lasciare dietro di sé una coda di licenziamenti con tutto ciò che ne consegue per i dipendenti e per le loro famiglie, soprattutto in aree geografiche come la nostra in cui trovare un nuovo lavoro non è così semplice ed immediato. E quando poi questi appalti vengono fatti con il criterio del massimo ribasso si rischia di non rispettare la dignità dei lavoratori e, credendo di ottenere risparmi ed efficienza, si finisce solo di agire sul costo del lavoro e sull’orario di prestazione, ribassando il salario dei lavoratori. È un sacrosanto dovere battersi affinché venga inserita, in Regione Campania ma anche a livello nazionale, una clausola che limiti le gare al massimo ribasso. E lo si deve fare per non inficiare il tenore di vita degli stessi lavoratori, per garantire adeguate condizioni di lavoro, la redditività e la continuità occupazionale.

Ma la più forte criticità degli ultimi tempi la stanno vivendo sicuramente i lavoratori degli appalti nelle scuole che da giugno non percepiscono lo stipendio e non sanno se un lavoro ancora lo hanno. Il Consorzio Manital versa ormai in gravi difficoltà finanziarie e non è più in grado di garantire il rispetto dell’obbligo normativo e contrattuale di erogare le spettanze ai lavoratori nonostante le risorse alle istituzioni scolastiche, per far fronte al pagamento delle fatture per i servizi prestati, siano comunque arrivate. Cosicché è stata avviata una procedura volta al pagamento diretto degli stupendi ai lavoratori: infatti l’art 30, comma 6 del codice dei contratti pubblici vigenti (DL 50/2016), prevede l’obbligo della stazione appaltante di procedere al pagamento diretto dei lavoratori sostituendosi all’azienda appaltatrice. Saranno quindi gli Istituti Scolastici, in qualità di unici responsabili del procedimento, ad avvisare Manital a provvedere, entro 15 giorni, al pagamento degli stipendi. Se Manital non risponderà, gli istituti stessi, con il principio della surroga, corrisponderanno direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate. Sarà inoltre istituito un tavolo permanente a livello regionale con l’obiettivo di coordinare le azioni necessarie per il pagamento di tutte le spettanze dovute, e un tavolo a livello nazionale per il monitoraggio e il controllo dello stato di realizzazione del piano proposto. Sarà indispensabile vigilare anche sul processo di internalizzazione del personale delle imprese di pulizia già impegnato nelle scuole per almeno 10 anni, anche non continuativi, e negli ultimi due, 2018 e 2019 che dal 1° gennaio 2020, in applicazione della legge di bilancio 2019, svolgerà servizi ausiliari nelle scuole e sarà stabilizzato nel profilo di collaboratore scolastico. Manca ancora la pubblicazione del decreto interministeriale necessario alla stabilizzazione di questi lavoratori e all’avvio della procedura selettiva in base anche alle osservazioni e le proposte dei sindacati di categoria confederali. La vertenza di questi circa 16.000 lavoratori è diventata ormai una bomba sociale pronta ad esplodere. Il 15 ottobre, a Roma, a piazza Montecitorio, è in programma uno sciopero nazionale per chiedere una soluzione per tutti i lavoratori coinvolti in questa triste e difficile vicenda, per chiedere ulteriori risorse per la continuità occupazionale e del reddito, per la tutela dei salari. Quando in discussione è il posto di lavoro il problema allora diventa un’urgenza improcrastinabile specie in un territorio, come quello campano, che ha grande sete di lavoro. Ed è nostro dovere contribuire ad evitare che questa situazione possa sfociare in una macelleria sociale. Il 15 ottobre non sarà solo una giornata di sciopero dei lavoratori di questo comparto ma in quel giorno, in piazza, dovranno scendere tutti per dare visibilità a questa vertenza che deve essere assolutamente, una volta e per tutte, risolta.