TContinua il calvario per i diecimila addetti di Manital e delle società consorziate che da svariati mesi non percepiscono lo stipendio e denunciano a più riprese lo stato di crisi, conclamato e irreversibile, dell’azienda specializzata nel settore del facility management e che si occupa prevalentemente di servizi di pulizia civile e industriale oltre che di manutenzione. Non è la prima volta che Manitalsi trova alla ribalta della cronaca per il ritardo nei pagamenti degli stipendi. Il gravoso problema, infatti, sembra andare avanti da diversi anni ma, soprattutto negli ultimi due, i mancati pagamenti sono stati particolarmente frequenti. Tuttavia, questa volta, la situazione sembra essere ancora più grave: non solo l’azienda non ha rispettato le scadenze via via annunciate per il saldo delle retribuzioni ma, ad oggi, non è neppure in grado di fornire delle date e dei termini per il pagamento degli stipendi.
I protagonisti di questa triste vicenda sono lavoratori esasperati, uomini e donne che percepiscono un salario che spesso ammonta anche a poche centinaia di euro, monoreddito che, nonostante stiano vivendo un dramma personale e familiare senza precedenti, continuano comunque a garantire servizi di pulizia presso gli istituti scolastici delle province di Napoli e di Salerno. Perché per queste persone il lavoro viene prima di tutto. Perché sperano che prima o poi la situazione possa risolversi positivamente. Perché non è possibile continuare a lavorare e non avere il sacrosanto diritto allo stipendio. Perché è impossibile che le istituzioni non si facciano carico di sciogliere i nodi di questa districata vertenza. Nel mentre continuano le proteste sotto il Ministero del Lavoro, continuano i presidi, si continua a denunciare il mancato rispetto degli impegni presi, lo scorso 29 luglio, al Ministero dello Sviluppo Economico. I lavoratori non dimenticano. I lavoratori ricordano che il Mise, il Miur, il Ministero del Lavoro e la Consip si erano impegnati a verificare la veridicità delle affermazioni di Manital circa i crediti vantati dalle committenze pubbliche e, nel caso, ad eseguire e sollecitarne i pagamenti. È fondamentale che queste committenze pubbliche e private si attivino nell’immediato per il pagamento in surroga delle competenze dei lavoratori e che si dia avvio alle procedure per l’affidamento ad altre imprese degli appalti oggi in capo a Manital e alle società del consorzio, come previsto dal codice degli appalti. Ma purtroppo le risposte tardano ad arrivare e viene così a mancare l’impegno e la responsabilità dei ministeri interessati. Le committenze pubbliche e private si sottraggono alle proprie responsabilità e non si adoperano affinché si garantisca il pagamento delle retribuzioni, il rispetto dei contratti e delle leggi. Che cosa si sta aspettando? Che questa situazione sfoci in un dramma sociale irreversibile? Non ancora si è capito che questo stato di cose, per i lavoratori, è diventato insostenibile? La situazione economica disastrosa dell’azienda Manital è ormai evidente a tutti e si rischia che la situazione precipiti in un clima di tensione sociale sempre più difficile da gestire.
La vertenza Manital sta degenerando ogni giorno di più e l’incertezza sul futuro occupazionale desta sempre più preoccupazione e allarmismo tra i lavoratori che stanno aspettando, oltre al pagamento dello stipendio, anche la modifica del decreto che prevede l’internalizzazione, dal 1°gennaio 2020, del personale di imprese di pulizia impegnato nelle scuole. Di parole e promesse i lavoratori ne hanno sentite fin troppe: ora servono fatti concreti, ora serve che il decreto del ministero dell’Istruzione garantisca il futuro occupazionale di tutti coloro che operano nel settore delle pulizie degli edifici scolastici, impiegati su tutto il territorio nazionale. Ed è inoltre impensabile che i lavoratori svolgano le loro attività e non abbiano il diritto inalienabile alla retribuzione. È impensabile che questi uomini e donne non abbiano più la loro dignità. Basta. La misura è ormai colma.
Ninì Imperatore