Li incroci spesso mentre percorri il solito tragitto per rientrare a casa. Vanno di fretta, sempre di corsa, cercano di fare più consegne possibili, hanno un lavoro a cottimo, non sono previste maggiorazioni per lavoro festivo, notturno, pioggia, neve o sole cocente. Si chiamano riders e sono i fattorini che si spostano su piccoli mezzi, coloro che si trovano in uno dei gradini più bassi della scala del lavoro. Anche loro, come tante altre categorie di lavoratori, vengono definiti “invisibili”. Percepiscono compensi bassissimi e convivono con tanti rischi e poche garanzie. Da anni questo esercito di lavoratori lotta per il riconoscimento di un trattamento adeguato, da anni si cerca di far riconoscere queste figure all’interno dei contratti nazionali esistenti. Finalmente una vittoria da non poco arriva anche per loro: dopo una sessione di lavoro, durata ininterrottamente, oltre 5 giorni, grazie ad un’intesa sottoscritta tra Uiltrasporti insieme a Filt Cgil, Fit Cisl e le associazioni datoriali del settore è stato rinnovato il CCNL Logistica Trasporto Merci e Spedizione scaduto il 31 dicembre 2015. La trattativa è stata estenuante, di circa 23 mesi, ma il risultato raggiunto è più che soddisfacente. il CCNL di settore resta unico, viene riconoscimento la clausola sociale che garantisce il lavoro e il reddito alle famiglie con le tutele precedenti al Jobs Act (nel caso di cambi di appalto) e viene ottenuto il rafforzamento dell’Art. 42 con maggiori tutele per i lavoratori nei cambi di appalto. Vietati i subappalti, più requisiti trasparenti per la scelta dei fornitori, un moderno orario di lavoro che tiene conto delle nuove esigenze di flessibilità nell’organizzazione.

E viene introdotta la nuova figura professionale del rider che, come il driver nel 2013, fa finalmente ingresso nel dettato contrattuale. Un obiettivo raggiunto davvero importante per questa categoria di lavoratori che meritava da sempre dignità, diritti salariali, protezione sociale e individuale. Verranno poi stabilite le definizioni precise per queste nuove figure di lavoratori adibiti alla distribuzione di merce urbana acquistata per lo più on line, verranno stabilite le declaratorie, i livelli di inquadramento e l’orario di lavoro. A questi lavoratori saranno applicate tutte le coperture assicurative e previdenziali previste per i lavoratori subordinati dalla legge e dal contratto collettivo, inclusa l’assistenza sanitaria integrativa e le forme di bilateralità contrattuale. Si prevede un limite dell’orario di lavoro discontinuo pari a 39 ore settimanali per un massimo di 6 giorni e non potrà mai superare, incluso lo straordinario, una media di 48 ore. Prevista la possibilità di part time con un minimo di 10 ore settimanali e di due ore al giorno, ma azienda e dipendente possono accordarsi per iscritto su clausole elastiche e flessibili per gestire l’orario ridotto. Inoltre l’intesa lascia spazio alla contrattazione di secondo livello e gli accordi collettivi territoriali potranno meglio disciplinare le esigenze legate ai percorsi di formazione, all’utilizzo di sistemi digitali e alla definizione di un premio di risultato.

Finalmente quindi si è venuto a capo di una situazione che, se non disciplinata nel quadro normativo del CCNL, esponeva imprese e lavoratori a situazioni ambigue e alla completa assenza di tutele. Si è completato il percorso iniziato con il rinnovo del contratto della logistica e ora anche i rider sono tutelati, finalmente la loro attività lavorativa ha definite le tutele e i diritti ed è completamente riconducibile al rapporto di lavoro subordinato a cui si applicano tutte le coperture assicurative e previdenziali, previste dalla legge e dal contratto, compresa l’assistenza sanitaria integrativa. Quello raggiunto non è un risultato scontato per questa categoria di lavoratori che, fino a poco tempo fa, si definivano la generazione abbandonata nell’oblio della precarietà, anzi è una svolta a dir poco epocale, una battaglia vinta che assicura finalmente un riconoscimento ufficiale ad una categoria di lavoratori che gridava a voce alta, nelle piazze italiane, che il tempo dell’attesa era finito. Oggi si è ridato loro la dignità che meritavano, qualità del lavoro e sicurezza sul lavoro. Queste sono le battaglie che ci piace vincere: non possiamo che definirci soddisfatti.