Finalmente un po’ di freddo, era ora che l’inverno iniziasse, sembrava quasi che il “Generale” fosse andato in congedo permanente. Questo pensava Xavier mentre guardava, ben protetto, dalle vetrate di casa il solito panorama, messosi in linea con il calendario. Poi la mente andò ai profughi che davano vita a questo esodo moderno trovando spesso la morte nel tentativo di ciò. Gli esodi ci sono sempre stati nella storia dell’umanità, a cominciare da quello biblico, un intero popolo che parte dall’Egitto per giungere alla Terra Promessa. Spettacolare, riuscirono ad attraversare il mare camminando a piedi. Oggi non è possibile attraversare il mare a piedi perché significherebbe affogare, forse Dio o gli dei sono più distanti, forse questi popoli oggi non sono eletti. Ed è per questo che si utilizzano i gommoni. Ma si muore lo stesso. Pare che nel nuovo mondo ci stiano provando a metter su un esodo via terra. Lungo il cammino si incontra qualche fiume ma pare non sia quello il problema, il vero ostacolo è un muro in qualche punto insufficiente, per fortuna qualcuno ci ha mandato l’esercito. L’approccio ai muri è un divago da parte del genere umano, si diceva Xavier, in passato si che facevano le cose in grande, come si fa in Cina.
La muraglia per essere grande era grande davvero e c’era anche l’esercito, sempre. Alla lunga però non risultò efficace, basta ricordare GENGISKHAN che a quel tempo era conosciuto come TEMUGIN. Un altro muro sta venendo su in medio Oriente per impedire l’esodo dei Palestinesi verso una terra che era già stata promessa migliaia di anni fa. Noi, invece, in Europa i muri li buttiamo giù da sempre, dal vallo di Adriano alla linea Maginot, al vallo Atlantico fino al più festaiolo di tutti, il muro di Berlino. Quest’ultimo suscitò grande entusiasmo e diede origine, con il suo crollo, non ad uno ma a due esodi, quasi una strada a doppio senso di circolazione. Portò da est un esodo di badanti, manovali in nero ed altro che, fino ad allora, schiavi del “Socialismo reale”, venivano a respirare la libertà del Capitalismo. Ed un contro esodo fatto di imprenditori anche piccini, piccini che da Ovest portavano la loro sete di guadagno continuando a sfruttare i “Liberati” facendo conoscere il Capitalismo di rapina, l’accumulo personale senza vero progresso. Xavier ricordava benissimo quanti imprenditori delocalizzarono all’epoca. Non solo le grandi aziende, ma dal nord Italia e dall’Italia del Sud tutti quelli dell’indotto semi sommerso sodarono negli ex paradisi dei lavoratori. Tutto questo darsi da fare solo perché in quelle terre, ad est dell’ex muro, la paga era un quarto di quanto un lavoratore percepiva ad Ovest. E così guantai, confezionisti, officine metalmeccaniche, logistica e trasporti depauperavano il bel Paese ed andavano radiosi verso Est, verso il sol dell’avvenire! Ciò permetteva di trasferire dagli antichi paradisi dei lavoratori molto più denaro nei paradisi fiscali. Certo che raccontata così, pensò Xavier, la vita trascorsa sembra un sogno. Ma a pensarci bene “la vita è un sogno, dal quale ci si sveglia morendo”.
Vi saluto e sono l’autoferroagricolo!