Ormai siamo catturati e tenuti all’amo come le trote dei laghetti artificiali, dove si pratica la pesca sportiva. La differenza è costituita dal fatto che non è un uncino di metallo conficcato nel palato a tenerci su, ma l’idea di capire i gesti di chi tiene in mano la sorte degli altri.  Così ci muoviamo come novelli aruspici a cogliere l’auspicio o la verità di un indice alzato della Merkel, dal sopracciglio inarcato di Putin, oppure ci sforziamo di trarre certezze dall’angolazione del ciuffo di Trump. I messaggi che giungono ai mortali sono oggetto di profonde riflessioni, fin qui tutti ferrati sull’argomento fanno di tutto perché il vaticinio si trasformi in rissa. In sostanza ne viene fuori la constatazione del fatto che non sono i governi a programmare ma la finanza a comandare. Niente di nuovo. In realtà ricordate i banchieri Fiorentini o i  Senesi del Rinascimento? O davvero pensate che il re di Francia mandò in combutta con il Papato al rogo i Templari perché fossero blasfemi?

Se credete ciò siete ingenui. Il re di Francia (potere politico) non voleva altro che rimpinguare le casse vacanti del regno. Nel far questo egli acquisì forza riunendo i due componenti del potere, cioè aggiungendo al suo potere di facciata quello vero, i beni dei Templari (potere finanziario). Altro esempio?  Ci viene indotto a pensare, e purtroppo molti ci credono, che lo scisma d’occidente fu causato dalle 99 tesi del monaco agostiniano Martin Lutero. In realtà le famose tesi erano il brodo di coltura, se preferite il casus belli, la scusa affinché i principi aleatori del nord Europa potessero requisire i beni degli ordini religiosi. Aggiungere così alla forza dell’inneggio anche quella del denaro, della finanza. E pace per tutti i roghi ed i massacri che seguirono. Oggi siamo civili, non bruciamo i nostri simili, meglio dire concorrenti, oggi li invitiamo ad aumentare i consumi interni. Questo dovrebbe debellare la crisi finanziaria che imperversa nel mondo cosiddetto evoluto che miete vittime, come una volta mieteva vittime la peste di manzoniana memoria. Ebbene, da bravo cittadino volevo dare una mano, però mi sono accorto di possedere già due macchine, quattro tv, tre frigoriferi, lavatrice, tostapane, etc. Ma non basta, ho acquistato un secondo e poi un terzo armadio pieno di camicie, pantaloni, biancheria intima, soprabiti, cappotti, cose mai viste e mai messe. Non lo so se è questo il consumo che mi si chiede per vaccinare la società dei BEN PENSANTI contro la peste finanziaria. Ricordo un amico, il quale, qualche anno fa, vista la mia appartenenza geografica alla dea partenopea mi disse: ho visto la Piovra in tv, l’ho seguita con la massima attenzione e non ho capito nulla. Così ho comprato le registrazioni di tutte le puntate della serie, le ho riviste con più attenzione ma lo stesso, mi disse nel suo simpatico dialetto, NUN CI AIO ACCAPUTO NENTI. E nel frattempo la novella azione imperversa.

Vi saluto e sono L’autoferroagricolo!