Ciao,
è tempo che non ti scrivo, tu sai benissimo che dipende dagli attimi. Non è vero che non si ha niente da dire, da dire c’è sempre qualcosa, ma a volte ti sgorga fuori ed altre no, è inutile insistere non esce e basta. Pensa sono qui in piena notte, a volte l’insonnia la vince, così mi sono decisa a parlarti. Perché? Ma era tempo! Ho messo su un po’ di musica due violoncellisti, qualcuno li ha definiti geniali, si chiamano 2Cellos. Reinterpretano la quinta di Beethoven e Whole Lotta Love dei Led Zeppelin come fosse una singolare canzone. I movimenti della sinfonia non occupano tutto il mio insonne esistere. Gli occhi vagano lenti sulle cose, si posano distratti sul dorso dei libri che coprono la parete alla mia destra. Davvero li ho letti tutti? Si, proprio tutti, risponde l’altra me, quella che ascolta musica. Sei lì ed aspetti che passa.

L’insonnia? No la notte! Alle volte i pensieri si inerpicano, poi ridiscendono seguendo le note, altre da esse dipartono giungendo a considerazioni.. strane? No! Non lo so. Mi sovviene quel che disse un genio: egli affermava che la nottata deve passare, ma nessuno ha spiegato come sarà il giorno dopo. Improvvisamente questa cosa mi intristisce, sarà la delicatezza dell’animo femminile, dirà lo stolto di turno, non sono d’accordo nel definire deboli le persone sensibili, non si tratta di questioni d’appartenenza ad un genere o all’altro. Menomale vengo distratta da questa diatriba tutta interiore grazie all’esplosione di colore colta dalle mie pupille. La musica è sempre la stessa, l’impianto la rimanda in automatico. Come una farfalla vola da un fiore all’altro, certo è l’essere annidato dentro me, fa passare in secondo piano le note e pone in prima fila i colori.  Questi colori scaturiti dal riflesso della lampada da tavolo su un mappamondo di contenute dimensioni.

Con gesto assolutamente naturale, come poteva non esserlo, l’indice della mano sinistra posandosi sull’Islanda in prima energia e lui gira, gira lento. L’America del nord e del Sud, L’Oriente la Cina, la Russia, L’Africa, oh l’Australia è già passata! Poi la piccolina Europa, tutte con colori diversi. Come coriandoli, quelli grandi e più piccoli, come se un bambino un po’ maldestro avesse tagliato la carta fuori misura. L’abbiamo ridotta a proprietà definite questa terra.  Come quando dal finestrino del treno mi portavano al mare per le vacanze da bambina. Si vedevano tutti quei pezzi di campi di colore diverso, dalle forme fantasiose. In ogni caso si parla dei treni di una volta, questo mi fa sentire superata dai super veloci di oggi, non si vede più nulla, si sa, sono solo super veloci e perciò aggiornati.  È forse questa del macrocosmo e del microcosmo l’essenza, la velocità? I 2Cellos suonano, i colori brillano, le considerazioni, appunto, le considerazioni sono super veloci? E se lo sono vuol dire che è moderno e aggiornato chi le fa così? Se poi le considerazioni suggerite dai coriandoli colorati sono lente, angoscianti sei forse una persona asociale? È questa la nuova etichetta da affibbiare a chi la pensa diversamente? Ci sentiamo alla prossima opportunità, non so quando. Sai che ci sono, ed io so di te, affettuosamente MIRAMAR!