Si è svolto il 30 e il 31 ottobre scorso lo sciopero generale per il rinnovo del CCNL nel settore logistica, trasporto merci e spedizione. Uno sciopero indetto dalle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti per rivendicare l’unicità del CCNL di settore, scaduto ormai da 22 mesi e sostenerne un rapido e necessario rinnovo. “Occorrono sicuramente regole certe che diano tutele e diritti ai lavoratori del settore e garantiscano continuità e legalità alle attività degli appalti, valorizzare il lavoro e garantire la continuità occupazionale, un adeguato incremento salariale a fronte di un’importante crescita economica e produttiva del settore”, questo l’imperativo categorico dei sindacati. La partita sembra complicarsi sempre di più.
Nel mentre era ancora in corso lo sciopero generale del 30 e 31 ottobre scorso, i sindacati confederali hanno annunciato altri due giorni di stop, l’11 e il 12 dicembre, chiedendo la riapertura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale, concentrando l’attenzione su due punti di estrema importanza, la legalità degli appalti e la tutela occupazionale e l’adeguato incremento economico. Il 30 e il 31 ottobre si sono verificati blocchi e ritardi su nodi importanti e strategici come porti, interporti, piattaforme logistiche e centri distributivi dei corrieri. I disagi non sono finiti qui. Si continuerà a combattere contro l’atteggiamento irresponsabile delle controparti datoriali che sembrano agire in maniera scellerata e incomprensibile realizzando un peggioramento delle tutele e dei diritti dei lavoratori, abbassando il valore delle attuali indennità a partire da quella di “trasferta” per la quale le associazioni dell’autotrasporto hanno richiesto un sostanziale dimezzamento. Non finisce qui. Le parti datoriali continuano a precarizzare e rendere variabili istituti contrattuali certi, come la 14 esima mensilità, gli scatti di anzianità, ex festività, ROL ed inoltre producono un rinnovo senza incremento salariale per i lavoratori.
È una situazione assurda ed inaudita. Non resta altro da fare che continuare a rivendicare ciò che di diritto spetta ai lavoratori del settore che, compatti e uniti, hanno partecipato a questo sciopero di 48 ore, spiegando le ragioni della loro protesta, rivendicando a gran voce i loro diritti con la speranza che qualcuno si faccia carico di portare queste istanze alla sede governativa. Lo sciopero di questi lavoratori rappresenta un primo importante risultato a sostegno di un rapido e positivo rinnovo del contratto nazionale unico di settore della logistica, trasporto merci e spedizione ma è necessario lottare per qualificare e valorizzare sempre di più il lavoro e quindi un contratto che sia riferimento per un settore strategico. “Il contratto nazionale deve essere difeso da tutte le parti contraenti quale strumento di regolazione del settore e capace di conciliare la salvaguardia dei diritti e del salario con la produttività aziendale” e i lavoratori in questa partita stanno facendo la loro parte.