Servono operazioni coraggiose e coscienziose, razionalizzazione dei costi ed un piano finanziario credibile con finanziamenti certi. Solo così l’ANM sarà salva. L’attesa sembra logorare un po’ tutti e l’auspicio è quello di mettere in sicurezza l’azienda più grande del Mezzogiorno d’Italia, l’Azienda Napoletana Mobilità, garantire i livelli occupazionali dei lavoratori e ridare il trasporto alla cittadinanza. Nessuno sembra rassegnarsi all’idea che questa azienda possa fallire. Nessuno ha intenzione di vedere concludere questa importante vertenza ANM in modo negativo ma è arrivato il momento per la politica di assumersi le proprie responsabilità e rendersi conto della gravità della situazione in cui imperversa l’azienda. È sembrato un gioco estenuante, fatto sulla pelle dei lavoratori, senza criterio, senza logica. Riunioni interminabili, fiumi di parole, proposte per mettere in sicurezza un’azienda che la politica sta maltrattando, bistrattando, ma le manovre e la buona volontà, da sole, non servono a salvare l’ANM.
È facile puntare il dito sui lavoratori, è facile trovare i capi espiatori in una situazione di assoluto marasma ma la politica quando capirà che è arrivato il momento di rispettare gli impegni assunti? È importante adesso dire la verità. In questo momento serve chiarezza affinché emergano le responsabilità di chi in questi anni ha gestito male la sua partecipata, di chi ha preso impegni mai mantenuti nei confronti di una intera città e di lavoratori che hanno fatto i salti mortali per offrire un servizio di trasporto pubblico dignitoso. È il momento di trovare soluzioni adeguate che riescano a scongiurare la scure dei licenziamenti, mettere in sicurezza l’azienda e poi rilanciarla, trovare la strada per il risanamento finanziario e gestionale. Durante le maratone notturne tra sindacati, azienda e comune, è stato presentato un documento di ipotesi di accordo alle OO.SS. che non è stato firmato. Troppa ancora la distanza tra le parti, numerose le falle nel piano rispetto alla maggiore tutela che i sindacati chiedono per la spinosa situazione dei 69 lavoratori da ricollocare in altre partecipate del Comune di Napoli e bisogna far luce e chiarezza anche sulla situazioni degli accompagnamenti alla Naspi dove è prevista l’integrazione della Regione Campania.
Le soluzioni possono essere trovate. La vera storia per ANM si compirà quando ci sarà un piano industriale che nel protocollo proposto dal Comune è previsto nel febbraio 2018. Proprio stamattina si è tenuto un incontro convocato dal prefetto di Napoli, Carmela Pagano, presenti tutte le parti, il Comune, l’Azienda, i Sindacati e il presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania Luca Cascone, tutti insieme, per un unico obiettivo, evitare il fallimento. Alle 13.30 la riunione è terminata ma il dialogo per trovare una soluzione e una conciliazione rispetto al salvataggio di ANM sta proseguendo, a palazzo San Giacomo, nella sede del Municipio.
I lavoratori di ANM hanno diritto ad un futuro certo e dignitoso così come la città di Napoli ha diritto ad un trasporto efficiente, al sacrosanto diritto alla mobilità. Questo è l’auspicio per ANM. Basta con la dema..gogia, basta con le scelte scellerate e con la gestione drammaticamente inadeguata, che vengano presi gli impegni giusti ed adottate le soluzioni adeguate che mirino a rendere l’ANM di nuovo l’azienda più importante del Mezzogiorno d’Italia.