Indubbiamente era stato incauto, è sempre così, gli prendeva l’entusiasmo e si impegnava, al momento ci credeva era sincero ma poi passato ‘’l’attimo‘ capiva d’aver sbagliato.  Quella volta successe che trovandosi giovedì sera a casa dei Ghedini per restituire un attrezzo da giardino era stato invitato a bere un bicchiere di vino. Ulderico aveva accettato perché persona educata, tra un sorso e l’altro dai Ghedini si era aggiunta la moglie e si cominciò a parlare di cucina. Al momento dei saluti, sulla soglia di casa, si sentì di invitare per la domenica successiva la famiglia al completo.

Andando verso casa Ulderico già pensava al menù, ormai le parole non più prigioniere dei denti erano uscite e questo è. Passato il sabato pomeriggio a preparare la lasagna a cuocere l’arrosto con piselli a preparare cotolette, a lavare l’insalata, Ulderico era stanco. Non vedeva l’ora giungesse la domenica per tenere fede all’impegno preso sulle ali dell’entusiasmo. Giunto il fatidico giorno andò a ritirare di prima mattina il dolce ordinato alla locale pasticceria. Tornato a casa passò l’aspirapolvere, preparò il tavolo grande, le sedie necessarie piatti, bicchieri, e quanto necessario. Come una trottola aveva tutto pronto per l’ora stabilita, ma dei Ghedini nessuna traccia.  Dopo cinque minuti Ulderico cominciò a prendersela con se stesso, accidenti a lui e a quando si faceva prendere dall’entusiasmo, pure l’antipasto di affettati aveva preparato!

Passarono così altri venti minuti mentre si dava del ”bischero’‘ ogni trenta secondi. Cominciò a sperare che l’invitati non venissero. Era proprio vero, la parola non detta è la tua schiava, quella pronunciata la tua padrona. Suona il campanello al cancello ed ecco presentarsi innanzi i Ghedini al completo. Giorgio, un uomo asciutto quasi patito nel fisico, Alina donna che conservava nei lineamenti le vestigia di un grande bellezza, Paolo primo genito ventiduenne alto e con i capelli al moicano e la piccola Gabriella detta Gabi, bambolina sedicenne.  “Ben venuti, ero in pensiero, tutto bene”? dice Ulderico. Borbottio di giustificazione per il ritardo, su inverosimili ingorghi. Vabbè, orsù accomodiamoci per il pranzo si senti di dire Ulderico con voce calma e gentile. Tutto è passato, in fondo il nostro è un brav’ uomo, sa onorare la tavola, il buon cibo, l’ottimo vino.

Tutti si accingono a godere del desco, per Ulderico poi è un atto autoreferenziale dopo aver tanto sgobbato nel preparare tutto a puntino. Sa cucinare e lo sa, non se ne vanta, ma gode quando gli ospiti apprezzano cibi da lui approntati. Ognuno sa ed Ulderico come gli altri che niente condisce il cibo come la buona compagnia. Già si dice che è stato ‘’grullo’‘ a prendersela per il ritardo, cosa vuoi che sia   tanto a tavola non si invecchia. Ma proprio nell’infilare con la forchetta la prima fetta di salame, orrore, cosa vede mai!  I figlioli Ghedini piazzano vicino alle posate gli ultimi modelli di smartphone cominciando a guardare foto, frasi, barzellette, ridendo da soli come due ‘’ decerebrati ”, Oh Dio! La Alina li guarda con occhio languido fiera di quel fare barbaro.  Il Giorgio occhieggia il padrone di casa come a dire questi sono i tempi. Ulderico non andò in escandescenza, almeno esteriormente è persona educata.  Dopo un desinare garbato   di buona compagnia Ulderico prese una decisione irrevocabile. L’indomani sarebbe andato a comprarsi l’attrezzo da giardino di solito   prestatogli   dai   Ghedini. Con questo semplice atto si sarebbe evitato in futuro che i suoi denti non sapessero tenere  prigioniere  le parole, soprattutto frasi di invito ai  Ghedini.

Quando finalmente gli   invitati andarono via senza il caffè che Ulderico aveva  ‘‘ dimenticato” di fare, cominciò a chiedersi  in che mondo si vive.  Ma come, non si parla più tra le persone neppure d’avanti ad una tavola imbandita?  E poi la pena di vedere quei due giovani comportarsi come fossero un’estensione dello smartphone e nonconsiderare l’apparecchio  per quel che realmente è, un oggetto utile ma pur sempre un oggetto, che tristezza.  Il medioevo era   passato, ora si è in pieno medio evo per quanto riguarda i rapporti tra gli umani.

Certo l’umanità è ben strana si diceva Ulderico, per comunicare ha sempre avuto bisogno di un intermediario. Prima del clero per i rapporti col divino, ora dei ”social” per i contatti interpersonali. Ulderico era per la modernità, ma il troppo è troppo, essa esclude non include, anche questa è una interpretazione. Sicuro è che mai più   i Ghedini o simili-tali avrebbero condiviso con lui i manicaretti   preparati  con tanta  cura!

Vi saluto e sono L’autofferoagricolo!