Il coordinamento RSU della triplice dice no all’assurda proposta aziendale
Che l’Azienda Napoletana Mobilità non goda di ottima salute questo non è un mistero e che le criticità su cui intervenire siano ormai diventate innumerevoli è una realtà di fatto. Non in ultimo l’azienda decide di convocare una riunione con le organizzazioni sindacali per proporre loro una serie di interventi sull’organizzazione del lavoro, con un focus sulle problematiche relative alla manutenzione dei rotabili, manifestando la volontà di esternalizzare parte delle attività di manutenzione svolte dai lavoratori dell’officina di Piscinola, in considerazione della carenza di personale operaio. Un bel problema da affrontare ma che ad onor del vero appare come una proposta grave ed inaccettabile che va anche in contrasto con la linea di indirizzo che il Comune ha più volte espresso circa la necessità di utilizzare personale interno all’azienda senza ricorrere a ditte esterne. Esternalizzare attività di core business negli impianti di manutenzione rotabili del trasporto cittadino sarebbe un grave errore, un paradosso che dimostra come il Sindacato aveva ragione quando illo tempore denunciava, inascoltato, le inefficienze organizzative di coordinamento tra esercizio e manutenzione, la sistematica carenza dei pezzi di ricambio, cause principali dell’attuale situazione che sta mettendo in ginocchio la regolarità della manutenzione. Che la verità sia un’altra? Che questa scelta aziendale di esternalizzare l’attività sia ispirata come al solito al contenimento dei costi senza tener in minimo conto la qualità dei rotabili e la sicurezza dell’esercizio? Difficile spiegare altrimenti questa scelta incomprensibile. Sarebbe opportuno che l’azienda tenesse invece in considerazione il proprio know how e mantenesse il processo industriale interno, che ci siano i giusti spazi per utilizzare nel processo produttivo tutte le persone oggi occupate nel settore delle manutenzioni rotabili. È importante non esternalizzare fasi dei proprio processi di produzione ma mantenere le attività manutentive nella stessa azienda e farle eseguire ai propri lavoratori che ne hanno le capacità e l’esperienza professionale, conoscendo il totale processo manutentivo rotabile; far fronte alla carenza di personale operaio attraverso una ricerca precisa, all’interno della stessa azienda, di personale da adibire a questa mansione, dopo naturalmente corsi di professionalizzazione ad hoc, riqualificazione e formazione. Bisogna cercare all’interno e non dare all’esterno; le politiche di esternalizzazione hanno provocato effetti devastanti sulle condizioni di lavoro e di vita delle persone che sono diventate, malgrado loro, vittime di un sistema capitalistico orientato solo al perseguimento del massimo profitto e talvolta anche al di fuori delle stesse logiche di mercato.
Dario Riccio