Che rottura, erano ormai mesi che su ogni quotidiano, su tutte le tv non si parlava d’altro. Per l’amor di patrio una nuova disfida di Barletta, per il futuro della nazione, c’era bisogno di un nuovo novello Piave e di una estrema resistenza per una nuova Caporetto. Già, ma per lui, Mansueto Nicomedia autoferro-compagno cosa significava tutto quello schiamazzo? Sarebbe cambiato nulla? In realtà con moglie e due figli adolescenti c’era poco da stare allegri, di seguire i dibattiti tra esponenti del Si e del No non se ne parla. Oltre al linguaggio ”tosco” che sembrava fatto apposta per confondere le idee Mansuè, come lo chiamavano gli amici, la mattina si alzava presto sui turni di servizio, non poteva tirare tardi davanti alla tv.

Aggiornarsi leggendo un giornale ”è na’ parola”, gli unici giornali che dimenticavano nel tramvai erano quelli sportivi. Un paio di volte ha provato, comprando una copia, ma tra una corsa e l’altra non riusciva mai a finire l’articolo, e poi tra il ”tosco” tv e quello stampato non c’era grande differenza. Tutti parlavano di questo evento del Si e del No, quindi doveva essere importante, si diceva, Mansueto voleva informarsi. Da quando venne il momento tutto gli era passato sulla testa, non aveva mai manifestato una volta che sia una il proprio parere. Nelle varie consultazioni passate sia politiche che amministrative si era sempre presentato da lui qualche conoscente a chiedere ”il favore”, a cominciare dalla prima volta quando dovette ”favorire” la sua preferenza ad un amico dello zio Eleuterio, fratello di mammà. Era sempre andato avanti così, non aveva mai avuto il tempo di seguire per capire. Mansueto era ed è monoreddito per tirare la carretta quattro giorni alla settimana va a fare i ”pomeriggi” all’autolavaggio ”il Ciclamino” di proprietà del cugino Leonida, da parte di moglie.

Ma ora basta! Il buon Mansueto rischiava di divenir ”feroce”, ora voleva capire e votare di suo!  C’era solo una persona che potesse aiutarlo e di quella si fidava ciecamente, era la sorella Emerenziana, da sempre in famiglia ”Anima Bella”. È bella, era davvero Anima fin da piccola, questa era stata la sua fortuna, in quanto Igino notaio e figlio di notaio se ne invaghì e la sposò in tenera età. Il fatto che il marito potesse vivere agiatamente aveva messo in condizione Anima di recuperare il tempo perduto. Aveva studiato, si aggiornava e faceva la volontaria in un’associazione caritatevole. Ci mise una settimana Emerenziana a spiegare a Mansueto cosa era quella storia del Si e del No.

Fu così che Mansuè capì cosa era un ”referendum” e cosa si dovese decidere col contributo del suo parere. Ed ecco il nostro che sottrae tempo al sonno segue la vicenda e ci ragiona, certo si dice è un gran parlare da imbonitori, ma uno dei due schieramenti dovrà passare e così comincia a studiarli. Da un lato ci sono quelli che volevano separarsi da Roma ladrona, portare i ministeri al nord e tracciare un confine sul Rubicone. Con questi ex cacciatori di ladroni c’è quel che resta di una ”invincibile armata” che aveva fatto della caccia ai ”comunisti” e dell’impunità al proprio lidar l’alfa e l’omega della sua esistenza politica. Ad essi si affianca un altro scaglione di fuori usciti che si dichiarano ”fratelli” di tutti i cittadini della nostra amata repubblica, ma anche questi al governo ci sono stati con i primi ed i secondi per più legislature e riforme ‘‘nisba”. Sullo stesso fronte c’è un’altra compagnia che nulla spartisce con i già citati, ma non si capisce da dove vengano fuori le loro idee, c’è chi dice da un’associazione ”privata” milanese, e poi comunicano via internet tra di loro.

Mansueto non si fida molto di questo rapporto asettico da ”LAPTOP’. Una cosa è certa, sanno cantare in coro molto bene, peccato ripetano ossessivamente sempre la stessa parola. Dall’altra parte ci sono i sopravvissuti alla caccia spietata condotta anni fa dal ‘’redivivo” ex cavaliere. Questi sono anche loro ex comunisti, attenti non di pura ”stirpe”. In questo raggruppamento ci sono ex democristiani ex socialisti, ex ….e così via. Al governo ci sono da tre anni e da una loro idea di riforma è nato il referendum, quell’evento che Mansueto Nicomedia percepisce come il Si o il No. Cambiare o non cambiare, per lui, tramviere compagno, cosa significherebbe se vincesse il Si? Francamente non lo sa, certo è che qualcosa si muoverebbe. Se vincesse il No già sa cosa lo aspetta, turni di mattina e lavaggio auto in nero nel pomeriggio. Poi quelli del No proporrebbero una riforma diversa a loro dire più bella, più equilibrata, insomma più.

Ma nel frattempo un’altra elezione e giù la testa che piove! Sicuro son tutti preoccupati, ex presidenti di tribunale chi per il Si chi per il No, così per i costituzionalisti, gli ex di qua, gli ex di là. Troppi ex in assoluto, al buon Mansueto viene il dubbio, è bene cambiare o no? Si ricorda di zia Evelina che decise di variare la dieta del marito, zio Tiberio. Ebbene i primi cambi di menù furono un po’ deludenti, ma a forza di aggiustarli con piccole modifiche, ora un po’ di pepe in meno, ora un po’ di noce moscata in più cambiò la dieta e passò la colite a zio Tiberio. E così tornando a casa stanco dal lavoro Mansueto Nicomedia tramviere compagno si disse:<<vuoi vedere che ….>>.

Vi saluto e sono L’autoferroagricolo!