San Pio dopo cento anni ritorna al paese natio e qualcosa si ri-eav-vede. A metà febbraio, con il rientro delle spoglie di San Pio a Pietrelcina, diversi quotidiani hanno riportato notizie che parlavano di più di 50 mila fedeli in fila per entrare nella Chiesa del piccolo centro sannita, che arrivavano soprattutto dal Centro Sud d’Italia. In occasione del centenario della nascita del popolare Santo, l’Eav ha predisposto un servizio treno-navetta per arrivare a Pietrelcina da Napoli. Iniziativa che si è tenuta dall’11 al 14 febbraio al costo di 12 euro a viaggiatore e che è stata anche ben ripresa dai mass-media nazionali. Iniziativa lodevole, voluta personalmente dal Presidente del cda dell’azienda Umberto De Gregorio ma sulla cui riuscita in tanti hanno espresso qualche perplessità. Ai più, il senso di tutto ciò è sembrato essere un: “C’eravamo anche noi, pronti a fare la nostra parte”! Le perplessità, in realtà, nascono da qualche semplice considerazione. Se in quei giorni un utente qualsiasi, arrivato alla Stazione Centrale di Napoli, avesse provato a chiedere come fare per “accaparrarsi” il titolo di viaggio commemorativo, la sorpresa sarebbe stata scoprire che gli stessi addetti avevano poca conoscenza dei dettagli del progetto. Il servizio in questione, riguardante una linea suburbana della ex Metrocampania, la Napoli-Benevento, si sarebbe potuto meglio organizzare in termini di visibilità ed indicazioni. Questa linea ferroviaria, oggi EAV, è poco conosciuta, se non tra gli addetti ai lavori e i pendolari: bisognerebbe fare un “duro” lavoro di marketing sul campo per migliorarne la visibilità sul territorio campano. Storicamente, i suoi treni partono dal secondo binario di Napoli Centrale e già raggiungerli è un’impresa, non essendo presente nessuna indicazione sui binari (il colmo lo si raggiunge quando si guarda quel pannello luminoso che si trova a duecento metri dalla linea di partenza) ed essendo il binario collocato a ridosso di un capannone delle Ferrovie dello Stato oramai abbandonato con cavi elettrici volanti bene in vista. Si pensi che in quei binari è ancora esposta cartellonistica con indicazioni in vecchie lire! Contemporaneamente, in quegli stessi giorni del pellegrinaggio, altre cronache giornalistiche parlavano di circa venti milioni di euro di investimenti per la cosiddetta “ferrovia del Santo”. Più precisamente si tratta di un intervento proposto dalla Regione Campania al Governo nell’ambito del Patto per il Sud, che consiste nel ripristino del collegamento tra le stazioni sannite di Bene-vento e Boscoredole. Il tratto di linea interessato (circa 13 Km) è sospeso dal 2012. La ferrovia «del santo» ha bisogno di sostanziali interventi per essere adeguata agli standard contemporanei. Il potenziamento prevede anche l’elettrificazione del percorso. La linea da ripristinare ha lo scopo di realizzare un ponte ferroviario con il polo religioso, con la possibilità di servizi diretti da Napoli. Tra i dettagli dell’operazione figurano il soggetto attuatore che sarà Rfi Spa, proprietaria dell’infrastruttura ferroviaria; l’importo della progettazione pari a 600.000 euro; in totale l’importo dei lavori stimato è di 20 milioni di euro. Ci si chiede, tra l’altro: c’entrerà l’Eav? Insomma, se per troppi anni le aziende del TPL regionale hanno vissuto di rendita senza fare nulla per migliorare la propria visibilità sul territorio, è adesso invece il momento di fare promozione per sopravvivere? Forse, anche San Pio ci darà una mano…

Salvatore Greco