Dopo Eavbus, Cstp e Acms un’altra azienda di trasporto su gomma è stata dichiarata in bancarotta. Con la sentenza del Tribunale del 27 gennaio 2016, dopo il rifiuto del piano di con-cordato preventivo, è stato decretato il fallimento dell’Azienda Mobilità Trasporti Sannio (Amts) che, interamente partecipata dal Comune di Benevento, da oltre 60 anni ha gestito la mobilità della cittadinanza attraverso il servizio urbano su gomma. I guai per l’azienda municipalizzata sembra siano iniziati con la realizzazione del parcheggio di Porta Rufina e aggravati ulteriormente dall’enorme taglio di un milione di euro dal bilancio annuale che il Comune di Benevento con scarsa prudenza ha imposto dal 1 gennaio 2013, determinando, nel giro di poco tempo, uno stato di esposizione debitoria tale da avviare un processo di crisi finanzia-ria irreversibile, che ha raggiunto l’apice, in sede di concordato, con il diniego da parte dei creditori della proposta del piano di risanamento. Forte è stata la mobilitazione dei lavoratori che, sotto la guida delle organizzazioni sindacali, sono riusciti a strappare l’impegno del primo cittadino di Benevento e della giunta comunale a trovare in tempi rapidi una soluzione definitiva all’annosa vicenda scoppiata per qualche strana coincidenza alla fine del proprio mandato. Tra le diverse soluzioni proposte, prende sempre più forza l’idea di trovare un nuovo soggetto che possa subentrare nella gestione complessiva del trasporto pubblico locale della città, con l’affidamento del servizio di trasporto urbano ad un’altra azienda del settore e al contempo scorporare dall’Amts alcune attività da affidare alla florida azienda comunale che si occupa dello spazzamento urbano delle strade e della raccolta dei rifiuti della città. L’applicazione del Decreto “Madia” potrebbe essere, quindi, una strada percorribile in termini di trasferimento dei servizi di Amts e l’Azienda Servizi Igiene Ambientale del Comune, senza escludere nel contempo qualsiasi altra soluzione tecnico-giuridica per garantire la continuità del servizio all’utenza e la conservazione dei circa cento posti di lavoro e del loro indotto nella città di Benevento. Per ridare una speranza agli addetti ai lavori, che malgrado l’incertezza totale sul proprio futuro lavorativo continuano con senso di responsabilità a garantire da mesi il servizio indispensabile per la mobilità dei cittadini beneventani senza percepire gli stipendi, si delinea l’ipotesi di far cedere all’Amts un ramo d’azienda all’Asia che lo gestirebbe per nome e per conto dell’azienda di mobilità urbana per recuperare le risorse finanziarie sufficienti a garantire i livelli occupazionali e al contempo affidare i servizi su gomma all’AIR per l’espletamento del servizio su gomma sul territorio. Una soluzione interessante ma vista con scetticismo dai lavoratori, che in attesa di ricevere le mensilità arretrate dalla gestione provvisoria guidata dalla curatela fallimentare, reclamano a gran voce un’assunzione di responsabilità dalla politica, che al di la dei meri annunci di propaganda elettorale è chiamata a dare una giusta risposta a chi da mesi si trova a dover fronteggiare una situazione di stress scaturito sia dal fallimento sia dalla mancata corresponsione degli stipendi. Ancora una volta, come per gli altri casi già successi in passato ci si aspetta che la politica faccia la sua parte e soprattutto che le soluzioni prospettate non siano solo fumo negli occhi delle centinaia di famiglie in attesa che si arrivi all’elezione della nuova giunta comunale, che fin da subito sarà chiamata a confrontarsi con gli effetti della poca oculatezza gestionale delle aziende pubbliche.