Secondo il filosofo Marc Augé i nonluoghi sono luoghi effimeri e di passaggio, spazi di circolazione, di consumo, di comunicazione. Sono aeroporti, stazioni, metropolitane, centri commerciali, fast-food, autostrade. Un’area dove le individualità si incrociano senza entrare in relazione, uno spazio senza identità, espressione della precarietà assoluta, della provvisorietà, del transito e del passaggio e di un individualismo solitario spinto verso un consumo ossessivo. Con le stazioni dell’arte di Napoli si ribalta questa prospettiva proprio perché l’arte a Napoli si è impossessata del trasporto pubblico svuotandolo del suo ruolo marginale di passaggio ed elevandolo a luogo di incontro ed a museo diffuso sotterraneo. Dopo questo spettacolare progetto artistico coordinato dal famoso critico d’arte Achille Bonito Oliva, a Napoli arrivano anche le panchine dell’arte, atterrano all’aeroporto di Capodichino per rendere più piacevole l’attesa dei viaggiatori alle fermate dell’Alibus, il bus che collega l’aeroporto con il centro città, il porto e la stazione di Piazza Garibaldi, e soprattutto per rendere omaggio a grandi artisti napoletani ed italiani, ma anche a grandi personaggi stranieri. Sono le nuove panchine che riportano frasi ed aforismi intagliati sugli schienali, un modo questo per rendere queste sedute un pezzo di storia e di arte per la città partenopea. Certamente non passeranno inosservate dai viaggiatori che sosteranno all’aeroporto cittadino. Un omaggio artistico a grandi uomini che hanno fatto la storia di Napoli, non in ultimo, il celebre cantautore Pino Daniele, che a poco più di anno dalla sua scomparsa merita l’incisione dei suoi versi sugli schienali delle panchine, omaggio alla sua arte e poesia, “miette ‘e creature ‘o sole pecchè hanna sapè addò fà friddo e addò fà cchiù calore“, oppure la famosissima Yes, I know my way, mentre su un’altra “‘a vita è ‘nu muorzo ca nisciuno te fa dà ‘ncoppa a chello ca tene” tratta da Viento ‘ e terra. Davvero interessante osservare come la moltitudine di viaggiatori in attesa dell’Alibus o dell’aereo si aggirino tra le panchine di Capodichino per leggere i versi delle canzoni dell’amato Pino Daniele o i versi di celebri poesie. Un’idea simpatica ed originale, un ottimo diversivo per chi transita in quella zona. Sulle panchine istallate sono incise inoltre frasi di Elsa Morante, del poeta maledetto francese Charles Baudelaire, del filosofo Emerson. Versi incisi in maniera semplice, in bianco e nero citati in lingua originale senza traduzione tra virgolette e con i nomi degli autori. Frasi belle, semplici, che lasciano il segno e che rendono interessanti i luoghi in cui le persone in genere si siedono e aspettano. Un’iniziativa originale ed allo stesso tempo un altro segno che la città di Napoli lascia ai propri viaggiatori, questa volta non si parla di un segno negativo, di un disservizio o di un’ennesima inefficienza a cui i nostri viaggiatori sono quotidianamente sottoposti, ma si parla di un segno positivo che certamente non può passare inosservato. Un omaggio alla cultura, una pennellata di poesia che impreziosisce anche gli attimi apparentemente banali, tramutandoli in un incontro casuale con l’essenza più magica e sognatrice dell’animo umano.

Paola Arrighini