Negli ultimi anni, il settore della logistica e del trasporto merci è stato travolto da numerosi scandali legati agli appalti e subappalti, molti dei quali hanno rivelato un vero e proprio sistema parallelo fondato su frodi fiscali, elusione contributiva e sfruttamento del lavoro.
A finire sotto la lente delle procure sono spesso cooperative e società intermediarie che operano in appalto presso grandi operatori della distribuzione o della logistica integrata. I meccanismi sono ormai noti: false cooperative che cambiano ragione sociale in pochi mesi, assunzioni irregolari, evasione di IVA e contributi, elusione del TFR e dei diritti retributivi. Tutto questo con il tacito vantaggio per il committente, che beneficia di costi del lavoro più bassi. Le cronache giudiziarie, da Nord a Sud Italia, confermano un quadro allarmante: in molti casi si scopre che dietro ad un lavoratore sottopagato c’è un’organizzazione ben strutturata che punta al massimo profitto aggirando leggi e contratti nazionali. Le conseguenze? Oltre al danno per l’erario e per la concorrenza leale, il primo prezzo lo pagano i Lavoratori: assenza di tutele, mancato versamento del TFR, straordinari non pagati, PDR inesistenti. Le aziende “madri” si nascondono dietro il meccanismo dell’appalto, ma sono spesso pienamente consapevoli della filiera irregolare di cui si avvalgono nonostante siano responsabili in solido. Il nodo centrale resta uno: il modello degli appalti è fuori controllo.
Troppo spesso il contratto collettivo applicato è diverso da quello di settore (CCNL Logistica e Trasporto Merci), con una corsa al massimo ribasso che compromette diritti e dignità. La proposta è chiara: internalizzare i servizi. La UILTrasporti Campania chiede da tempo che i servizi legati alla movimentazione, trasporto e distribuzione delle merci vengano internalizzati. Solo con rapporti diretti di lavoro, trasparenti e tracciabili, si può porre fine al fenomeno delle “aziende usa e getta”. L’internalizzazione non solo garantirebbe maggiori tutele per i Lavoratori, ma contribuirebbe a combattere la concorrenza sleale, a riportare legalità nella filiera e ad assicurare entrate certe allo Stato. Il settore logistico è una colonna portante dell’economia italiana. Proprio per questo, non può essere lasciato in balia di logiche di sfruttamento e opacità. È il momento di voltare pagina: stop agli appalti selvaggi, si alla legalità e al lavoro stabile e dignitoso.
Diego Cafaro