Continua la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori occupati negli appalti di pulizia delle scuole statali, un’odissea senza fine per queste persone che lottano quotidianamente per ottenere l’agognato posto di lavoro stabile e sicuro. L’internalizzazione, a conti fatti, dovrebbe partire il 1° marzo 2020, l’8 gennaio sono scaduti i termini per la presentazione delle domande di partecipazione ed il 9 gennaio si è tenuto l’incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con i rappresentanti del Ministero del Lavoro, del MIUR e con i rappresentanti delle Regioni e delle Imprese. L’unica cosa che trapela è che ancora non sono state elaborate le domande on-line e quindi non si conoscono né il numero preciso delle istanze pervenute né le tipologie di contratti dei singoli addetti; è invece indispensabile conoscere il numero dei lavoratori che verranno internalizzati, quanti con contratto Full Time, quanti a Part Time, quanti potrebbero partecipare alla seconda procedura selettiva con requisiti ridotti e quanti invece rimarrebbero fuori dal percorso. Perché purtroppo, ad oggi, ancora molti lavoratori rischiano, dopo tantissimi anni di sacrifici, di ritrovarsi con una retribuzione dimezzata o addirittura di restare senza posto lavoro e si sa, perdere il lavoro in una terra come la nostra, con l’età che avanza, con tutti i problemi che conosciamo, è davvero un dramma che non dovrebbe capitare mai a nessuno.

Un’ipotesi questa inaccettabile ma che potrebbe però verificarsi cosicchè i Sindacati Confederali, la Uil insieme alla Cgil e Cisl, hanno proclamato uno sciopero nazionale per l’intera giornata di martedì, 21 gennaio, alle ore 9.30 a Roma con presidio in piazza Montecitorio, tutti in piazza per chiedere soluzioni capaci di dare continuità occupazionale e reddituale a tutti i lavoratori del comparto. Nel mentre è stato chiesto dalle OO.SS. un incontro con i Ministri responsabili di Lavoro, Istruzione ed Economia  ed una convocazione urgente del Tavolo interministeriale congiunto, un Tavolo politico che individui soluzioni e risorse per collocare tutti i lavoratori che fino ad oggi si sono occupati delle pulizie nelle scuole. E nonostante la nota del Miur n.30064 del 20 dicembre 2019 disponga la prosecuzione degli appalti di pulizia per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 29 febbraio 2020, ci sono invece 12 mila i lavoratori che, in attesa di essere assunti a tempo indeterminato dal 1° marzo, stanno subendo, a macchia di leopardo in tutta Italia, la sospensione dei contratti o il mancato pagamento dei contratti in proroga. Ci sono scuole in cui il servizio di pulizia è stato completamente sospeso a causa della mancata proroga delle ditte che stanno dichiarando fallimento. Una situazione che è ormai diventata insostenibile e che sta degenerando in un vortice senza fine: e il MIUR, intanto, non ha ancora trovato una soluzione definitiva che permetta di superare le gravi ed evidenti difficoltà emerse in questi ultimi giorni. L’unica certezza che si ha in questa triste storia è che il numero delle domande (che dovrebbe essere al momento ancora provvisorio) risulta essere di sicuro più alto rispetto a quello dei posti riservati ai lavoratori. Si resta in attesa sicuramente di ulteriori dati e della pubblicazione delle graduatorie definitive, tramite le quali avverranno le assunzioni dal 1° marzo 2020. E se i dati dei prospetti che girano in rete in questi giorni dovessero essere confermati, il più alto numero di domande inoltrate dovrebbe arrivare proprio dalla provincia di Napoli: 2.144 per 1.392 posti. Che fine faranno gli altri lavoratori? Fa paura chiederselo..

“Nonostante il tempo stringa, ancora attendiamo azioni concrete che mettano in salvo tutti i 16.000 lavoratori che attualmente sono occupati nelle società in appalto e che finora hanno svolto il servizio pulizia nelle scuole che a breve sarà internalizzato dallo Stato” hanno dichiarato il Segretario generale Claudio Tarlazzi, e il Segretario nazionale, Marco Verzari della Uiltrasporti, e proseguono: “i posti a disposizione sono solo circa 11.200, che potrebbero aumentare, come previsto dal Decreto Scuola, se parte delle assunzioni prevedranno contratti part time, con conseguenze disastrose sul reddito dei lavoratori interessati per l’orario di lavoro dimezzato. Per tutti coloro che invece resteranno tagliati fuori da questo meccanismo, che prevediamo nell’ordine di qualche migliaio, al momento l’unica prospettiva è quella di restare disoccupati. Questo è inaccettabile e profondamente lesivo della dignità di tutti coloro che finora hanno garantito l’igiene e il decoro delle scuole. Il prossimo 23 gennaio le procedure di licenziamento collettivo avviate dalle imprese appaltatrici a seguito del Decreto di internalizzazione rischiano di diventare effettive. E’ urgentissimo attivare un Tavolo interministeriale, con Governo, Miur, Ministero del Lavoro e Sindacati per soluzioni concrete che garantiscano occupazione e reddito a tutti. Non ci fermeremo finché non ci saranno risposte soddisfacenti per tutti”. E la Uiltrasporti è abituata a non fermarsi mai, davanti a niente, in nessuna battaglia, in nessuna occasione, è sempre pronta a scendere in campo e quando poi in ballo c’è il destino dei lavoratori che quotidianamente si rappresentano allora non c’è alcun dubbio: si è disposti a fare di tutto affinché queste persone abbiano la dignità che spetta loro.